Immagini pedopornografiche nel pc: confermata in appello la condanna al sindaco di Rofrano

La Corte di Appello di Salerno ha confermato la condanna di primo grado per il sindaco di Rofrano, Nicola Cammarano, per materiale pedopornografico sul pc. Il tribunale di Vallo della Lucania, nel 2018, aveva condannato, in primo grado, il sindaco a un anno di carcere, pena sospesa e ad un ammenda di duemila euro. I fatti risalgono al febbraio 2015 quando la Guardia di finanza, dopo dei controlli nello studio da commercialista del sindaco, allargati poi alla sua abitazione, mise agli arresti il primo cittadino  con l’accusa di detenzione di materiale pedopornografico. Su un computer a lui in uso, infatti, secondo quanto emerso nel corso degli accertamenti, all’interno del suo studio, vennero ritrovati file compromettenti riguardanti minori. Ad aprile 2016 si aprì il processo. Cammarano si è sempre professato innocente. Ora la condanna anche in secondo grado. Durante il processo di Appello grazie ad una nuova perizia fatta sui file rinvenuti sul pc del sindaco sarebbero emersi nuovi elementi. Nelle motivazioni della sentenza di primo grado si leggeva “Risulta senz’altro singolare e pertanto non credibile che da una navigazione su comuni siti porno possano aprirsi del tutto involontariamente e così agevolmente oltre 500 siti di natura pedopornografica e che altrettanto casualmente sia confluito sul computer dell’imputato un file contenente circa 800 immagini di carattere pedopornografico”. Per l’eventuale ricorso in Cassazione occorrerà attendere le motivazioni dell’appello.

 

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