Ad Aquara, “La Fede e il recupero della Memoria” è una vera emozione

Si è tenuta, nel piazzale antistante la Chiesa parrocchiale di Aquara, comunemente conosciuto come “Dietro l’Atrio”, la presentazione del volume “Aquara, La Fede e il recupero della Memoria” che ha visto grande partecipazione di fedeli del circondario e di tutta la diocesi. “Dietro l’Atrio” è un cammino, una terrazza spirituale su un panorama culturale, per un dialogo profondo tra fede e cultura. Tale pubblicazione nasce a margine del restauro delle statue della Madonna del Rosario, di San Rocco e del Cuore di Gesù. Le prime due sono state benedette ed esposte nuovamente al culto nella Celebrazione Eucaristica presieduta da Mons. Antonio De Luca, Vescovo diocesano. Ad introdurre e moderare la serata è stato don Antonio Calandriello, parroco di Aquara e già promotore di numerose manifestazioni “Dietro l’Atrio”. Nell’introdurre l’incontro, il sacerdote sottolinea l’intento suo e dell’autore di andare un po’ oltre quanto è stato già detto.

Il volume, scrive il parroco nella prefazione, “rappresenta una tappa fondamentale perché concretizza in un lavoro scritto l’itinerario finora compiuto”, un percorso parrocchiale volto soprattutto al recupero della Memoria alla luce della Fede. A presentare il volume è stato Fr. Francesco La Vecchia O. P., già Priore Provinciale dei Domenicani della provincia San Tommaso d’Aquino in Italia. Come sottolineato da don Antonio, la presenza di padre Francesco in parrocchia è stata molto importante in quanto dopo circa tre secoli un domenicano ha fatto ritorno ad Aquara. Il padre domenicano ha dato inizio al suo intervento sostenendo che “le pietre sono storia”, rappresentano il patrimonio artistico e culturale di un popolo. L’ex Priore, ha inoltre sottolineato, come si evince dalla stessa presentazione scritta da lui nel volume, che l’attuale velocità del succedersi degli eventi spesso genera divisione tra il tempo che fu e il nostro mentre è necessario ricercare sempre un filo rosso che accomuna diversi periodi. Padre Francesco scrive nella presentazione del libro: “anche se i linguaggi con cui l’uomo esprime il suo sentire, compreso quello spirituale, subiscono non pochi cambiamenti e metamorfosi nel loro oggetto di interesse, spesso non mutano nel metodo”. Il padre ha inoltre presentato lo stretto legame dei domenicani con la Madonna del Rosario, detta anche Madonna delle Vittore dopo la battaglia di Lepanto (di cui ricorre quest’anno il 450° anniversario). All’intervento di presentazione del libro è seguita una breve presentazione dell’architetto Marco Ambrogi, autore del volume.

Ambrogi ha brevemente illustrato un’ipotetica ricostruzione della Chiesa della SS.ma Annunziata, importante complesso architettonico aquarese nel quale era custodita la preziosa immagine della Madonna del Rosario, insieme alla Madonna delle Grazie, ai lati dell’altare maggiore della Chiesa.  Le conclusioni sono state affidate al Vescovo diocesano, padre Antonio de Luca che ha parlato dell’importanza della bellezza, la via pulchritudinis, strettamente legata all’ethos, all’etica. Riprendendo la dichiarazione di Padre Francesco “le pietre sono storia”, il Vescovo ha sostenuto nelle conclusioni che “le parole sono pietre: servono a lapidare, a distruggere, ma anche a costruire”.

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