Rifiuti da Polla in Tunisia. La Ue ha chiesto delucidazioni al Ministero e alla Regione

La Sra, l’azienda che ha trasportato i rifiuti in Tunisia da Polla, con ogni probabilità presenterà ricorso alla Cassazione in seguito alla sentenza del Consiglio di Stato che ne ha respinto l’appello e ha in pratica ordinato di riprendere i 212 container ancora “parcheggiati” al porto di Sousse e riportarli in Italia. Si tratta di rifiuti ritenuti illegali dalla Tunisia, mentre la Sra ha sempre accusato la Regione Campania di aver autorizzato il carico partito da Polla e poi attraverso il porto di Salerno sbarcati in Africa. In attesa che la Giustizia continui, lentamente, il suo corso, anche la Ue sta continuando a interessarsi al caso. La Commissione europea ha infatti chiesto delucidazioni al ministero della Transizione ecologica e alla Regione Campania sui carichi fermi in Tunisia e sul cui parcheggio c’è anche una citazione in giudizio da parte dell’azienda proprietaria dei container di dieci milioni di euro. Un caso intricato e internazionale che vede le magistrature in campo ma anche i canali diplomatici per sciogliere i nodi. Il procuratore Giuseppe Borrelli, intanto, a margine degli interventi sul maxi sequestro di droga nel porto di Salerno ha voluto anche parlare di rifiuti: “Da Salerno risultano essere spediti in porti europei e africani rifiuti in maniera illegale, questo avviene in quanto chi effettua questi traffici è consapevole di farla franca proprio per la mancanza di controlli”, ha detto magistrato.

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