Per gli aspiranti medici “la vita è tutta un quiz”. E per i candidati non basta un like, servono i voti

Dopo la pausa estiva torna l’appuntamento settimanale con il “Bilancio” del giornalista e storico Geppino D’Amico. Tra i temi sotto i riflettori ci sono le “domande astruse” contenute nei test di ammissione alla Facoltà di Medicina e la campagna elettorale per le prossime elezioni amministrative che diventa sempre più “social” .

TESTO DI GEPPINO D’AMICO

Renzo Arbore ha ragione: la vita è tutto un quiz. Ne sanno qualcosa gli oltre 75.000 giovani alle prese nelle varie Università italiane con i quiz per entrare alla facoltà di Medicina. Un rito che si rinnova ogni anno. Secondo autorevoli osservatori, primo fra tutti Massimo Gramellini, alcuni quiz sarebbero scritti con i piedi. Anni fa gli esperti del Ministero volevano sapere cosa fosse la “grattachecca”. Quest’anno, oltre alle solite domande di logica, biologia, fisica, matematica e chimica gli esperti del ministero hanno chiesto il significato di “zapoteca”. Ma c’è di più: si è scoperto che tra le domande di cultura generale proposte quattro erano sbagliate al punto che il Ministro dell’Università, Maria Cristina Messa, che vanta una lunga carriera tra medicina e atenei, ha chiesto scusa ai ragazzi promettendo che l’anno prossimo, considerato che gli esperi si sono dimostrati poco esperti, si occuperà personalmente della…messa a punto dei quiz.  Per dovere di cronaca ricordiamo che la “grattachecca” è una bevanda rinfrescante a base di ghiaccio e aromi, tipica della città di Roma; in pratica è una specie di granita. “Zapoteca”, invece, secondo la Treccani è la declinazione al femminile dell’aggettivo zapoteca che vuol dire “appartenente a una popolazione indigena del Messico centro-meridionale. Svelato il significato delle due parole rimane il dubbio sulla necessità di conoscerne il significato per poter frequentare la facoltà di Medicina? È proprio indispensabile? La risposta è: non lo so!

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Sabato scorso è scaduto il termine per la presentazione delle liste nei comuni impegnati nella tornata elettorale del 3 e 4 ottobre prossimi che nel Vallo di Diano interesserà Montesano sulla Marcellana, Padula, Teggiano e Monte San Giacomo. Ne abbiamo parlato lunedì nel corso di un’intervista con Antonio Sica seguendo la linea di sempre: il commento è libero, i fatti vanno spiegati prima. Oggi vogliamo proporre una considerazione diversa: archiviati quasi completamente i bei comizi di una volta, è aumentato il ricorso ai social ai quali affidare “santini” e richieste di like. Tutto legittimo. Mi sia consentita una considerazione personale: conosco tutti i candidati alla carica di sindaco e gran parte degli aspiranti consiglieri, molti dei quali mi onorano della loro amicizia. Auguro loro di essere eletti ma, ritenendo che il paese è di chi ci vive, ritengo opportuno astenermi da qualsiasi like. Saranno i cittadini del proprio comune ad esprimere la preferenza per questo o quel candidato. Sono certo che capiranno le motivazioni alla base della mia decisione. Vi mostro, però, un santino con la foto di due candidati al comune di Eboli perché credo sia un caso raro se non unico. Non ho messo il like ma, essendo due amici, ho lasciato un breve commento in rapporto al loro status: “Uniti nella vita, uniti in politica, uniti nel sorriso che è soprattutto gioia di vivere”. Mi permetto di aggiungere: insieme percorrono la strada che porta al Municipio in attesa di tornarci per il matrimonio. Se eletti saranno già sul posto.

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Il nostro conterraneo prof. Giuseppe Ippolito, originario di Sant’Arsenio con studi liceali a Sala Consilina, lascia l’incarico di Direttore Scientifico dell’Istituto Spallanzani di Roma per assumere quello di Direttore generale della ricerca e dell’innovazione in sanità del Ministero della Salute. Ippolito, 66 anni dal 1998 ricopriva la carica di Direttore scientifico dell’Istituto “Lazzaro Spallanzani” di Roma. “Una posizione che mi metterà di fronte a una nuova sfida con l’obiettivo di contribuire a livello nazionale alla riorganizzazione della ricerca in sanità ed all’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”, ha scritto in una lettera con cui ha salutato il personale dello Spallanzani ed ha poi aggiunto: “Sono orgoglioso si legge ancora nel suo documento di saluto di aver diretto per questi anni lo Spallanzani cercando di interpretarne il motivo stesso di esistere, l’ambizione di crescere, il consolidamento del ruolo strategico”. Al prof. Giuseppe Ippolito gli auguri di buon lavoro.

GEPPINO D’AMICO

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Una risposta

  1. fusco antonio ha detto:

    …..sperando che sia seguaci di ippocrate e non come tanti medicastri di oggi che pensano solo al denaro ed il paziente e’ solo una mucca da mungere.

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