Settecento milioni per la Sicignano-Lagonegro. Il Comitato: “Costo enorme, abbiamo seri dubbi sullo studio”

La notizia dell’incontro con il territorio del Presidente del Consiglio Regionale, Luca Cascone, avente per oggetto la linea ferroviaria Sicignano Lagonegro ha creato una serie di reazioni. Tra queste anche quella del Comitato per il ripristino della tratta. “La linea Sicignano Lagonegro è di proprietà dello Stato ed è affidata in concessione a RFI (Rete Ferroviaria Italiana). Le Regioni non hanno alcuna specifica competenza e potestà legislativa in materia. A partire da questi due dati di fatto, il presidente del Comitato per la riattivazione della linea dottor Rocco Panetta ha dichiarato quanto segue: “i fondi per la riapertura al traffico e l’interconnessione sono quelli destinati agli investimenti sulla rete ferroviaria (24,77 Miliardi di euro complessivi), specificamente, dal punto: Investimento 1.6 “Potenziamento delle linee regionali” ed ammontante a 940 Milioni di euro, con priorità per le linee del Sud da interconnettere con le tratte Alta Velocità. La linea Sicignano–Lagonegro è l’unica linea regionale esistente che può essere interconnessa con la tratta AV Battipaglia-Praja”. “Inoltre”, ha aggiunto Panetta, “è falso dire che i collegamenti bus sono più veloci di quelli con i treni. Tra Montesano e Atena Scalo gli autobus possono viaggiare al massimo a 50 km/h visto il susseguirsi di centri abitati e traffico, mentre il treno può raggiungere con il Sistema di Controllo Marcia Treno ormai attivo ovunque e l’automazione dei Passaggi a Livello i 100 km/h cioè il doppio”. Panetta inoltre esprime le proprie riserve sull’ennesima cifra abnorme sparata per indurre anche l’opinione pubblica a considerare inutile o impossibile la riapertura della ferrovia: “un costo di 750 Milioni di euro per riaprire al traffico commerciale una linea regionale, a binario unico, non elettrificata, lunga 78 km, equivale al costo chilometrico di 10 Milioni di Euro per la costruzione dell’Alta Velocità in Spagna (certificato dall’Unione Europea)”. La finestra della speranza affaccia sempre sull’Alta Velocità: “La localizzazione della fermata nel Vallo di Diano dei Treni Alta Velocita sulla tratta AV Battipaglia-Praja dovrà essere determinata da RFI, appartenente al Gruppo Ferrovie Italiane dello Stato. Per questi motivi la fermata AV nel Vallo di Diano va localizzata sui terreni demaniali antistanti la stazione ferroviaria di Atena, lungo la linea Sicignano- Lagonegro, onde permettere le coincidenze tra Treni Alta Velocità e Treni Regionali circolanti sulla tratta Sicignano-Lagonegro, interconnessa alla tratta AV Battipaglia- Praja a Nord della stazione di Atena , consentendo ai Treni Regionali di viaggiare a 160 km/ora sulla tratta AV Atena- Battipaglia”. “Non riaprire al traffico commerciale la linea Sicignano-Lagonegro, interconnessa alla tratta AV Battipaglia-Praja, significa per l’Italia perdere i fondi specifici di 940 milioni del PNRR e per l’Impresa Ferroviaria Trenitalia, del Gruppo FSI, riduzione degli introiti per mancata emissione di biglietti cumulativi, favorendo l’Impresa privata, concorrente, Italo e per gli abitanti del Vallo di Diano e del Lagonegrese continuare a viaggiare, da e per: Battipaglia, Salerno, Napoli, con autobus alla velocità di 80-100 km/ora anziché a 160 km/ora”.

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