Polla diventa set di “Lia non deve morire”. La Pro Loco ha accolto la troupe cinematografica

L’obiettivo è “dare voce a chi per tanto tempo una voce non l’ha avuta. Oggi, finalmente, le parole ‘omosessualità’ o ‘transgender’ e tante altre, non hanno più accezione negativa. Ai bambini si vuole insegnare il rispetto della diversità, e il non-giudizio. Agli adulti vogliamo mostrare quanto può essere migliore un mondo senza odio. Eppure, per tante persone questo è ancora un sogno. Non si è in grado di accettare gli altri. E spesso non si è ancora in grado di accettare nemmeno noi stessi”. Il regista Alfonso Bergamo racconta così ‘Lia non deve morire’, il cortometraggio sul tema dell’identità di genere girato a Polla lo scorso fine settima. Il cast e l’equipe cinematografica sono stati accolti dal sindaco Massimo Loviso e della Pro Loco di Polla. Il presidente della Pro Loco, Maurizio d’Amico, e la sua squadra hanno permesso che Polla diventasse set del cortometraggio, con location come la stazione ferroviaria e il centro Don Bosco. “Vogliamo far conoscere le bellezze di Polla, e questo è un modo per farlo. Cercheremo di farlo anche in futuro”.

Per quanto concerne il corto: Lia è quella parte di sé che Vincenzo, stand up comedian, sposato e con una bambina, non ha mai voluto accettare. Era la sua ‘amica immaginaria’, quella che il padre ha mandato via su un treno quando lo sorprese a toccarsi sulla foto di un compagno di scuola. Ora che sua figlia ha scoperto il suo segreto, Vincenzo ha solo un modo di liberarsi da se stesso. Nel suo ultimo spettacolo dà appuntamento al suo pubblico al binario 3, per salutarlo un’ultima volta. Solo una di loro si presenterà: Angela, che troverà Vincenzo steso sulle rotaie e proverà a impedirgli di compiere quel gesto estremo. Perché Lia esiste. E non deve morire. “Vincenzo non si riconosce nel sesso di nascita, ma allo stesso tempo rifiuta di accettarlo”, sottolinea Bergamo, che firma anche il soggetto con Valentina Morricone. “La disperazione lo spinge a cercare pace nella morte. Il suicidio è un altro aspetto delle nostre vite di cui non si parla abbastanza. Eppure, i numeri dei suicidi, specialmente quelli collegati a cause di omofobia, fanno venire i brividi. L’Arte però, è anche Resistenza al Tempo e alla Morte. La volontà è fornire la forza di resistere alla tentazione di arrendersi per chi si trova in situazioni emotive simili”.

Presentato da Giangi Foschini (Line Producer di Baby – Zero di Netflix), una produzione GiKa Productions in associazione con Brandos film, il corto è interpretato da Mario Paradiso Jr., Francesca Cellini, Elena Romagnoli e Francesco Barra. Le musiche sono di Sergio Cammariere, dall’ultimo disco “Piano nudo”.

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