Elezioni a Montesano SM e Teggiano, missione impossibile contro Giuseppe Rinaldi e Michele Di Candia

ELEZIONI

In un’epoca complessa e che negli ultimi due anni è stata fortemente condizionata dalla pandemia, ci sono stati sindaci che più di altri hanno saputo tenere la barra amministrativa dritta anche nel mare in tempesta, entrando nel cuore dei propri cittadini. È il caso di Giuseppe Rinaldi a Montesano sulla Marcellana e di Michele Di Candia a Teggiano: competere contro di loro in questa tornata delle elezioni amministrative del 3 e 4 ottobre era in partenza una “missione impossibile”.

Ci ha provato Rosa Campiglia a Montesano, ma in realtà erano davvero pochi gli argomenti da mettere in campo contro il sindaco uscente che, soprattutto nel corso degli ultimi cinque anni ma anche in precedenza, nell’esperienza come vice di Donato Fiore Volentini, ha sempre dimostrato grande attenzione e rispetto per la sua comunità. Certo amministrare è difficile, errori ne saranno stati commessi a Montesano come ovunque. Ma per i cittadini di Montesano sono stati molto maggiori le qualità di un sindaco innamorato della propria terra, sempre in prima fila nella lotta contro gli abusi e determinante nella lotta contro le prepotenze calate dall’alto, come nel caso del gigante Terna. I Montesanesi, che “non si fanno mettere i piedi in testa da nessuno”, hanno anche apprezzato la trasparenza e la puntualità con la quale Giuseppe Rinaldi ha saputo comunicare nell’epoca del Covid. Montesano ha attraversato momenti problematici, ma nel bene e nel male il loro primo cittadino c’è sempre stato, in mezzo a loro o attraverso i canali social. Sempre aperto al dialogo, è stato il sindaco di tutti.  Impossibile per chiunque spezzare il legame che si è cementato in questi anni tra Rinaldi e la “sua” gente: a Rosa Campiglia va riconosciuto l’onore delle armi per averci almeno provato.

Cosa che invece non è accaduta a Teggiano, dove nessuno ha voluto nemmeno provarci, scrivendo una delle pagine più nere della storia delle competizioni elettorali della città d’arte del Vallo di Diano. Qui competere con il primo cittadino uscente Michele Di Candia sarebbe stato un compito arduo per chiunque, ma l’alternativa si è dispersa in partenza, in un rivolo infinito di egocentrismi, distinguo e divisioni. E così l’unico avversario da battere per Di Candia alla fine è stato il quorum. Nemico insidioso, anche perché il sindaco uscente e i candidati della sua lista “Teggiano Europea” hanno giocato lealmente e a viso aperto, evitando la presentazione di una comoda lista civetta. La comunità ha apprezzato, premiando anche in questo caso la infinita disponibilità di Michele Di Candia, ma anche i risultati concreti ottenuti negli ultimi cinque anni, compresa una impeccabile gestione pandemica. Ma a Teggiano l’elemento più significativo della campagna elettorale è stato il messaggio di unità lanciato insieme da Michele Di Candia e Corrado Matera. Ex avversari politici, con trascorsi anche burrascosi, il consigliere regionale e il sindaco uscente già nel precedente quinquennio avevano “deposto le armi” e avviato una fruttuosa collaborazione, nel nome della propria comunità. Che si è tradotta adesso in una Lista e in un progetto condiviso per Teggiano: un bel segnale controcorrente, nel nome del Bene Comune dei cittadini.

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