Morì di epatite a seguito di trasfusione, l’Asl di Salerno condannata a risarcire 450mila euro

Volge al termine, con un risarcimento da 450.000,00, la vicenda giudiziaria legata alla morte di una donna a seguito del contagio da epatite C conseguente alla somministrazione di una trasfusione infetta.

Nel 1983, la donna era stata sottoposta a trasfusione presso l’Ospedale di Salerno San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona e, nel lungo periodo, aveva scoperto di essere stata infettata con il virus dell’epatite C, le cui conseguenze, purtroppo, sono emerse solo dopo svariati anni, essendo danni cosiddetti lungo-latenti che hanno condotto la donna alla morte.

E così, la Corte d’Appello di Salerno ha condannato l’ASL di Salerno a risarcire la somma di € 450.000,00 ai familiari, riconoscendone la responsabilità in ordine ai mancati controlli sulle sacche di sangue. Soddisfatto l’avvocato Pasquale Berna, del foro di Nocera Inferiore ed esperto in colpa medica, che ha difeso la donna danneggiata e, dopo la sua morte, i suoi eredi: “in questo tipo di cause, nella stragrande maggioranza dei casi, viene condannato il Ministero della Sanità per non avere adottato le misure idonee a prevenire ed impedire la trasmissione di malattie mediante il sangue infetto. In questo caso, invece, la Corte d’Appello di Salerno, nella persona del Presidente dr.ssa Crespi, accogliendo totalmente la tesi di parte attrice, ha riconosciuto un’ulteriore responsabilità nell’operato dell’Ospedale di Salerno, già all’epoca centro trasfusionale, per non aver effettuato i dovuti controlli sulle sacche di sangue e per aver somministrato una trasfusione non necessaria senza, peraltro, acquisire il consenso della paziente. È bene precisare che oggi, fortunatamente, ci sono severi protocolli da seguire nella raccolta di sangue e i controlli sui donatori danno massima sicurezza”.

L’avvocato Berna conclude: “Sono molto soddisfatto per questo risultato ma anche amareggiato perché non l’ho potuto condividere con la diretta interessata che purtroppo non è sopravvissuta alle plurime patologie post contagio”.

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