Legge pro-Tribunale, il Presidente Emerito della Corte d’Appello di Salerno Matteo Casale: “Chiusura sconcertante”

Terminate in le audizioni integrative alla Proposta di Legge presentata dal Consigliere Regionale Corrado Matera per riaprire il Tribunale di Sala Consilina. Tra le ultime e più incisive testimonianze quella del Presidente Emerito della Corte d’Appello di Salerno Matteo Casale, come ci racconta il giornalista e storico Geppino D’Amico.

TESTO DI GEPPINO D’AMICO

Con la testimonianza del Presidente Emerito della Corte d’Appello di Salerno, dottor Matteo Casale, e di Annamaria Curcio dell’Associazione Imprenditori del Vallo di Diano, si sono concluse le audizioni dinanzi alla prima Commissione permanente per gli Affari Istituzionali del Consiglio Regionale della Campania per acquisire elementi utili alla discussione e (si spera) all’approvazione in tempi brevi del disegno di legge presentato dal consigliere regionale Corrado Matera per riportare a casa il Tribunale di Sala Consilina. In questa vicenda bisogna riconoscere al presidente della Commissione, Giuseppe Sommese, di avere condotto le audizioni con grande professionalità e attenzione.  Tutti gli intervenuti hanno convenuto sulla necessità di ridare al Vallo di Diano il tribunale inopinatamente soppresso dal duo Severino-Birritteri che hanno deciso sulla carta, senza conoscere il territorio e senza pensare al danno che hanno procurato principalmente alla Giustizia, quella Giustizia che avrebbero dovuto difendere e potenziare. Ora la parola passa al consiglio regionale, chiamato a pronunciarsi sulla proposta di legge che è stata sottoscritta da tutti i capigruppo.

Nel corso dell’ultima audizione Presidente Emerito della Corte d’Appello di Salerno, dottor Matteo Casale, dopo avere espresso il plauso al consigliere Matera per l’iniziativa tendente a correggere l’errata decisione di sopprimere il Tribunale e la sede staccata di Sapri, ha parlato di “sconcerto” per una decisione che nel 2012 lo ha visto impegnato in prima persona in difesa del Tribunale di Sala Consilina. Un Tribunale che “era al massimo livello sotto l’aspetto del processo telematico ed era in grado di offrire un servizio efficiente con cifre modeste. Fu per me molto triste ed ho sempre detto a Birritteri –ha aggiunto l’Alto Magistrato- che sopprimere Sala era un grave errore”.

Che la soppressione del Tribunale avesse i connotati dei tanti misteri italiani, non avevamo dubbi, ma alla luce delle Audizioni, non si può non rimarcare il grande scippo subito dal Vallo di Diano.

Soprattutto le parole delle “voci di dentro” (il riferimento è ai magistrati Franco Roberti, Ottavio Abbate, Matteo Casale, agli avvocati Giuseppe D’Aniello e Angelo Paladino, senza dimenticare il Vescovo mons. Antonio De Luca) confermano che è stata applicata una legge ingiusta che di fatto non ha rispettato neanche i suoi dettami. Il tempo ha dimostrato che la situazione non è certamente migliorata perché, come evidenziato con forza dall’avv. D’Aniello, “siamo di fronte ad un aumento sostanziale dei costi della giustizia e ad un rilevante aumento della criminalità su un territorio che prima ne era indenne”. Ciechi e sordi, tutt’altro che lungimiranti, affetti da inspiegabile mala fede, sono stati tutti i protagonisti dell’epoca, assurti a “qualcuno” solo dopo il misfatto, altrimenti sarebbero rimasti dei Carneadi qualsiasi, oscuri funzionari di uno Stato che da queste parti è sempre più assente. Sulla scorta di quanto emerso dalle varie audizioni oggi possiamo affermare che la soppressione del Tribunale di Sala Consilina (lo ha detto in modo chiaro il consigliere Matera) “è stata, ed è, una vergogna nazionale”.

Qual è, infatti, la situazione oggi? Per il Tribunale penale e civile si va a Lagonegro e per la Corte d’Appello a Potenza; per la Casa Circondariale a Potenza, Salerno, Avellino o Castrovillari; per la Giustizia Amministrativa e per le Commissioni Tributarie a Salerno e Napoli; per il Tribunale delle imprese si salta addirittura la Basilicata e si va a Bari. Nel frattempo l’Agenzia delle Entrate, decapitata dei vertici, assomiglia sempre più ad una scatola vuota in quanto molte pratiche bisogna andare a discuterle a Salerno. L’ultima perla è l’accorpamento della tenenza della Guardia di Finanza di Sala Consilina alla Compagnia di Vallo della Lucania. Il ridimensionato è sotto gli occhi di tutti e purtroppo appare irreversibile. Quando il disegno di legge regionale fu presentato definimmo l’iniziativa “la madre di tutte le battaglie” e ne siamo sempre più convinti perché è l’unico modo per la ridare al territorio non solo il tribunale ma anche quella tranquillità che, purtroppo, sembra smarrita.

La speranza è che venga approvata in tempi brevi e all’unanimità. E’ una speranza in cui dobbiamo credere senza “se” e senza “ma”.  È certo, però, che quella avviata da Corrado Matera è l’ultima azione utile da agganciare al treno per riportare il Tribunale nel Vallo di Diano. Il treno è quello della Giustizia, cerchiamo di non perdere anche questo.

GEPPINO D’AMICO

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Una risposta

  1. francesco auleta ha detto:

    Possibile che il ministro della giustizia del governo Berlusconi, Nitto Palma, non abbia alcuna responsabilità nella soppressione dei cosiddetti tribunali minori?
    Possibile che l’Ordine degli avvocati di Sala Consilina non abbia alcuna responsabilità nell’accorpamento del tribunale di Sala a quello di Lagonegro?
    Possibile che tutte le altre regioni in cui ricadono tribunali minori soppressi non seguano la stessa strada per annullare gli effetti di un provvedimento voluto o accettato da tutti?
    La Storia è altra cosa!

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