Fiume Tanagro. Beniamino Curcio risponde a Pellegrino: “Bisogna avere rispetto dei cittadini”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera del Presidente del Consorzio Beniamino Curcio in merito alla diatriba con il presidente del Parco Tommaso Pellegrino.

“Dopo l’ennesima uscita del consigliere Pellegrino, possiamo stare tutti più tranquilli e contenti: nel Fiume Tanagro è intervenuto solo lui, gli altri non hanno fatto niente o hanno fatto male, lui vigilerà in futuro.

Siamo davvero all’inverosimile, se non al millantato credito!

La verità è che  sulla questione Fiume Tanagro dovremmo tacere tutti, non fosse altro per rispetto di tante famiglie  per le quali il fiume continua ad essere una minaccia seria e preoccupante ogni qualvolta piove un po’ di più. Dovremmo tacere tutti perché stiamo offrendo al territorio uno spettacolo di battibecchi indecoroso ed incomprensibile, destinato solo ad indignare ulteriormente i cittadini. Dovremmo tacere tutti perché se il fiume è ridotto nello stato in cui è vuol dire che in passato  la politica del territorio si è distratta o non è stata all’altezza della problematica e che molto probabilmente poco o niente sono riusciti a fare anche coloro che hanno rivestito ruoli di responsabilità a livello locale. Rispetto ad una questione così delicata ed angosciante, qual è la pericolosità del Fiume Tanagro, nessuno si può tirare fuori e cavalcare populisticamente la situazione. Il problema della sicurezza del Fiume Tanagro non si risolve con le fughe solitarie, con le strumentalizzazioni, con le polemiche o con le insinuazioni; non si risolve “sparando nel mucchio”; non si risolve alimentando scontri e divisioni; non si risolve  mettendosi su un piedistallo per dispensare accuse a destra e a manca, mostrandosi, al tempo stesso soggetto di lotta e di governo. Il problema va affrontato con grande senso di responsabilità e per il verso giusto. La gravità e la complessità della situazione impone alla politica e al territorio di fare quadrato. Non serve recitare il ruolo di prima donna. Bisogna lavorare seriamente e in sinergia, facendo ognuno la parte che gli compete, senza proclami, senza la frenesia dei post su Facebook, senza gelosie politiche e cercando la strada del dialogo. Il problema delle piene e delle alluvioni nel Vallo Va affrontato sostenendo le iniziative progettuali messe in campo con sacrificio dal Consorzio di Bonifica. Va affrontato adoperandosi concretamente per canalizzare sul territorio risorse aggiuntive, necessarie per fare lavori ed interventi richiesti per la messa in sicurezza del Tanagro e non intestandosi ciò che è stato già messo in campo da altri. Va affrontato “sposando” e sostenendo progetti strategici come quello della diga di Casalbuono, proposto dal Consorzio di Bonifica. Personalmente ho troppo rispetto per la gente per ritornare sulla vicenda “Fiume Tanagro”, ripetendo le cose fatte, programmate, autorizzate dalla Regione e ammesse a finanziamento. Per me parlano gli atti adottati dal Consorzio, la progettualità messa in campo, i tanti lavori eseguiti sul territorio e le continue interlocuzioni avute con la Regione sulla questione Fiume Tanagro. Parliamo ovviamente di cose concrete e non avveniristiche o fantasiose. Chi lo rinnega o è perché non sa oppure perché non vuole vedere. Noi non siamo venditori di fumo. La prova, giusto per portare un esempio,  è data dal problema del crollo degli argini  nel Comune di Sassano che, se non fosse stato per me, per il consigliere Matera e per il Consorzio, probabilmente oggi gli argini sarebbero ancora rotti. E la prova è data anche dai lavori fatti sul Tanagro. A tale riguardo avverto il dovere di sottolineare che, come Consorzio, non abbiamo niente da nascondere e niente da temere avendo fatto molto di più delle risorse messe a disposizione. Ben vengano perciò i controlli!

Va ricordato infatti che la gestione del Fiume Tanagro è di diretta competenza della Regione. Sul punto va precisato che da qualche mese si sta lavorando per far attribuire ai Consorzi, attraverso un’apposita legge di riforma, specifiche competenze. E’ troppo semplicistico e riduttivo ritenere che problematiche di questa portata possano essere affrontate solo con la critica, in particolare quando, da tempo, si è nella posizione di poter agire con azioni concrete e non con post su Facebook o interrogazioni. Un approccio, questo, che, anziché apportare contributi concreti alla risoluzione della problematica “Fiume Tanagro”, si presta solo a demolire o sminuire l’impegno faticosamente portato avanti da altri.

In ogni caso, per rispetto dei cittadini del Vallo che da anni reclamano un loro legittimo diritto, ovvero di vivere in un territorio più sicuro rispetto ai ricorrenti e dannosi eventi alluvionali, il Consorzio continuerà ad assicurare il massimo “impegno concreto”, al di là di qualsiasi solitaria polemica, ricercando sinergie e camminando insieme a chiunque abbia veramente a cuore la risoluzione del problema.”

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