Alta Velocità, le precisazioni di Gigi Casciello a Geppino D’Amico: “La Stazione si farà a Buonabitacolo”

“L’Hub dell’Alta Velocità si farà a Buonabitacolo”: a confermarlo a Geppino D’amico è l’onorevole Gigi Casciello, che la scorsa settimana aveva preso parte all’incontro tra il sindaco di Sapri Gentile e il Ministro per il Sud Mara Carfagna. Ma prima di questa “ghiotta” novità, non poteva mancare da parte del giornalista e storico valdianese un doveroso passaggio sulla piaga della violenza sulle donne.

TESTO DI GEPPINO D’AMICO

“Donne piccole e violentate / Molte quelle delle borgate / Ma quegli uomini sono duri / Quelli godono come muli / Donna come l’acqua di mare / Chi si bagna vuole anche il sole / Chi la vuole per una notte / C’è chi invece la prende a botte”.

Sono trascorsi oltre 40 anni da quando Enzo Gragnaniello affidava alla splendida voce di Mia Martini il brano “Donna”, che possiamo considerare uno dei simboli della lotta contro la violenza di genere. È un po’ l’emblema della giornata mondiale di lotta contro la violenza sulle donne, istituita dall’Onu nel 1999 in ricordo delle tre sorelle Mirabal, assassinate il 25 novembre del 1960 nella Repubblica Dominicana mentre si recavano a trovare i mariti, prigionieri politici durante la dittatura di Rafael Leónidas Trujillo. Oltre a ricordare le vittime di maltrattamenti, abusi e femminicidi questa giornata è l’occasione per fare il punto della lotta contro le discriminazioni e le disuguaglianze di genere. In Italia l’iniziativa ha assunto maggiore importanza da quando alcuni centri antiviolenza varie associazioni hanno iniziato a celebrare l’evento con incontri e interventi, dando alla giornata una risonanza crescente.

Il simbolo della giornata, una panchina rossa, la troviamo in quasi tutti i paesi del Vallo di Diano così come le scarpe rosse collocate in modo ordinato nei vari luoghi di ritrovo con lo slogan “Se mai abbasserò la testa…sarà solo per ammirare le mie scarpe”. Durante i mesi di lockdown in Italia è stata uccisa una donna ogni due giorni dal proprio partner mentre dall’inizio del 2021 le vittime di femminicidio superano le 100 unità.  La storia delle violenze di genere ha origini antiche quando le donne erano sottomesse prima al padre e poi al marito. All’indomani del 25 novembre vogliamo ricordare una donna del passato che pagò con la vita il suo tentativo di convincere gli uomini che le donne avevano gli stessi diritti. Il suo nome è Olympe de Gouges che nel 1791, in piena Rivoluzione Francese, pubblicò la “Dichiarazione dei diritti delle donne e delle cittadine”. In tutto 17 articoli dei quali proponiamo il testo dei primi dei primi due:

Art. 1. La donna nasce libera e ha gli stessi diritti dell’uomo. Le distinzioni sociali non possono essere fondate che sull’interesse comune.

Art. 2. Lo scopo di ogni associazione politica è la conservazione dei diritti naturali e imprescrittibili della Donna e dell’Uomo: questi diritti sono la libertà, la proprietà, la sicurezza e soprattutto la resistenza all’oppressione.

La Dichiarazione si chiude con la significativa introduzione del principio di comunione dei beni a seguito del rapporto matrimoniale, principio dal quale scaturirà la rivendicazione della loro divisione in parti uguali in caso di separazione o divorzio. In pratica, fu il primo documento che invocava l’uguaglianza giuridica e legale delle donne in rapporto agli uomini. La sua iniziativa fu vista, però, come una critica alla Rivoluzione francese per aver dimenticato le donne nel progetto di libertà e di uguaglianza. In seguito, Robespierre proibirà le associazioni femminili, chiuderà i loro club ed i loro giornali. Olympe de Gouges verrà ghigliottinata il 3 novembre 1793 per essersi dichiarata contraria all’esecuzione di Luigi XVI e «per aver dimenticato le virtù che convengono al suo sesso» ed “essersi immischiata nelle cose della Repubblica”. Dimostrò grande coraggio fino all’ultimo e sul carro che la conduceva alla ghigliottina affermò: “Le donne avranno pur diritto di salire alla tribuna, se hanno quello di salire al patibolo”. Credo che pur a distanza di oltre due secoli sia doveroso rendere omaggio al coraggio ed al sacrificio di Olympe e di tutte le donne vittime della violenza di genere.

La settimana scorsa, a seguito dell’incontro a Roma del sindaco di Sapri, Antonio Gentile, con l’on.le Gigi Casciello e con il Ministro per il Sud, on.le Mara Carfagna, per la vicenda Alta Velocità, avevamo rivolto alcune domande perché le affermazioni riportate da importanti organi di informazione anche di rilievo regionale e attribuite all’on.le Casciello (giornalista affermato e, mi permetto di dire, amico di vecchia data) parlavano “di un primo passo perché non vengano penalizzati Cilento-Vallo della Lucania e Golfo di Policastro”, senza alcun cenno al Vallo di Diano ed al Lagonegrese. Tramite social, mezzo di comunicazione sempre più usato dai politici, l’on.le Casciello ci ha fatto sapere che le sue affermazioni erano state distorte. Per quanto riguarda il Vallo di Diano ha scritto testualmente: “l’ipotesi più probabile è che l’hub si farà nel territorio di Buonabitacolo”. Naturalmente, ci terremo in contatto con l’on.le Casciello per seguire l’evolversi di una vicenda che interessa da vicino l’intero Vallo di Diano.

GEPPINO D’AMICO

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