Alta Velocità, Geppino D’Amico: “Tutti contro tutti: Ordine, Contrordine… uguale disordine!”

Il temI dell’Alta Velocità e della Stazione nel Vallo di Diano, e quello connesso delle “fughe in avanti” della politica a favore di questo o quel territorio  (incuranti di quello che prevede il progetto RFI), tornano sotto i riflettori del giornalista e storico Geppino D’Amico.

TESTO DI GEPPINO D’AMICO

Alta Velocità e Sicignano-Lagonegro: non è facile commentare gli avvenimenti a cui stiamo assistendo nel Vallo di Diano, nel Cilento e nel Lagonegrese dove si viaggia tutti insieme in ordine rigorosamente sparso. Come dire? “Ordine + contrordine = disordine”. Cerchiamo di spiegarne i motivi partendo dal Vallo di Diano le cui richieste sono almeno due:

1: Sindaci, consiglieri provinciali e regionali ed altre associazioni puntano sull’Alta Velocità con la realizzazione di una stazione nel Vallo di Diano; 2: Il Comitato Pro Ferrovia chiede la riapertura della Sicignano-Lagonegro e l’interconnessione con l’Alta Velocità.

È proprio impossibile presentare a RFI una richiesta unica e soprattutto unitaria? Non è che la situazione sia migliore in Basilicata: la sindaca di Lagonegro, Maria Di Lascio, ed il consigliere regionale, Francesco Piro, spingono perché il tracciato dell’Alta Velocità attraversi il Vallo di Diano ma con realizzazione della stazione a Lagonegro. Invece, il sindaco di Maratea, Daniele Stoppelli, spinge per il tracciato costiero. Lo ha ribadito nel corso dell’incontro organizzato a Roma dai rappresentanti leghisti del Cilento meridionale con il Sottosegretario (leghista) alle Infrastrutture e Trasporti, Alessandro Morelli, per chiedere la modifica del tracciato originario per realizzare la cosiddetta “Alternativa 2”: scendere dal Vallo di Diano verso il Golfo di Policastro, per poi virare a sinistra verso Maratea e la Calabria.

Una riflessione va fatta in margine al convegno tenutosi in Certosa la settimana scorsa nel corso del quale la sindaca Maria Di Lascio ha sostanzialmente detto due cose: “Vallo di Diano e Lagonegrese devono fare massa critica per il ripristino della Sicignano-Lagonegro ma sia chiaro: la stazione va realizzata a Lagonegro; la Regione Basilicata si misurerà su questo e difficilmente potrà uscire perdente perché quando vuole una cosa la Basilicata la ottiene, come è avvenuto per il tribunale”. In pratica, al Vallo di Diano la sindaca chiede di prendere o …lasciare. Si chiama Di Lascio ma è abituata a prendere per cui a mollare la stazione deve essere il Vallo di Diano. Il dato politico preoccupante è che a Padula i presenti l’hanno pure applaudita per il suo intervento ritenuto quanto meno una provocatorio.

Applausi a distanza le sono arrivati anche dal pirotecnico consigliere regionale Francesco Piro il quale ha scritto sui social: “Corrado Matera (che si sta battendo perché il Vallo di Diano abbia la stazione, n.d.r.) se ne faccia una ragione: dopo il tribunale anche la fermata ferroviaria sarà Lagonegro”. Questo il “Piro pensiero” ma, come dicevano i Latini “Nomina sunt conseguentia rerum”. La parola “piro” è un prefisso e singolarmente non significa niente essendo il primo elemento di parole composte come “pirotecnico” che ci ricorda il fuoco, oppure “pirogeno” che indica una stato febbrile o ancora “piriforme” che indica una forma analoga o paragonabile a quella di una pera. Pare che il Piro e la Di Lascio incideranno la cover di una vecchia canzone di Lando Fuiorini “Fatece largo che passamo noi”.

Torniamo seri: le reazioni nel Vallo di Diano non sono mancate e a quelle durissime della sindaca di Padula, Michela Cimino, e del consigliere regionale Corrado Matera, se ne sono aggiunte altre. Il sindaco di Sanza, Vittorio Esposito propone un coordinamento dei sindaci per chiedere alla Regione di fare chiarezza senza escludere una “marcia su Roma” così come hanno fatto i colleghi di altre zone. Chiaro il riferimento all’iniziativa leghista ed a precedenti incontri organizzati, sempre a Roma, dai Pentastellati col sen. Francesco Castiello, dai ForzItalici con l’on. Gigi Casciello e dagli amministratori Piddini della parte nord del Cilento che chiedono il passaggio dell’Alta Velocità lungo la costa con stazione tra Agropoli e Vallo della Lucania.

Siamo al “tutti contro tutti” in un ginepraio nel quale è difficile districarsi.  A questo punto la domanda nasce spontanea: cosa pensano nei palazzi romani degli amministratori dei territori meridionali interessati all’Alta Velocità? Li considerano Statisti illuminati oppure Dilettanti allo sbaraglio? La risposta è: non lo so!!!

GEPPINO D’AMICO

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Una risposta

  1. fusco antonio ha detto:

    ….statisti illuminati anche se scritto con ironia mi sembra azzardato. Più calzante il dilettanti allo sbaraglio, ma temo non sia solo quello. Chi è abituato a leggere tra le righe e far funzionare il cervello vede in controluce interessi enormi e sente puzzo di corruttele e mazzettifici. Vi prego di credere che non è una fissazione di chi scrive mentre viviamo giorni in cui i mazzettari di tangentopoli si riaffacciano alla ribalta nazionale pretendendo di fondare addirittura un nuovo partito. Sto parlando naturalmente di quel mastella tristemente famoso, ma si badi bene non è l’unico , scappato dalle fogne in cui era precipitato. Una sola parola mi piacerebbe sentire da geppino d’amico , pluricitato e presenzialista di questa emittente : ” cosa ne pensa degli ascari politici e del popolo ascaro del vallo di diano sulla cui pelle si gioca l’ennesima partita a distruggere le zone interne confermando la “riserva indiana” nella quale ci hanno confinati ” ?

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