La Monte Pruno per l’inclusione e le pari opportunità. Scatta il sostegno per numerose iniziative

Con visione e attenzione alle persone e alle donne, per la Banca Monte Pruno si apre un nuovo anno. Insieme a Focus Consulting, autrice de “Le stanze delle donne”, si dà inizio ad una progettazione di un percorso che vede il tema dell’inclusione e delle pari opportunità al centro della Mission della Banca. Questa iniziativa è stata presentata questa mattina, presso gli uffici amministrativi di Salerno al Direttore Generale della Banca Monte Pruno, Michele Albanese, ed alla Responsabile delle Risorse Umane, Francesca Sessa dai rappresentanti della Focus Consulting,  Pippo Livolti, Giovanna D’Elia e Francesca Sepe. Il progetto prevede una serie di iniziative rivolte alle politiche di genere, alla crescita culturale delle “pari opportunità”, alla promozione di iniziative legate alla genitorialità, e vedrà, non appena la pandemia lo permetterà, la presentazione del libro “Le stanze delle donne. Le cose che ci fanno stare bene”, dei racconti di 54 donne che ai tempi del covid, tra smart working, lockdown e nuove prospettive, con le loro testimonianze hanno affrontato tali problematiche. Il libro è arricchito dal contributo di professioniste attive in tutta Italia e racconta non solo l’esperienza e le emergenze del lockdown, ma intende, soprattutto, offrire una nuova visione, nuovi spunti, possibili spiragli, nuovi scenari professionali. Un’iniziativa che ha colto vari racconti, varie storie tutte diverse ma molto significative, delle interviste che hanno spaziato tra professionalità, età, esperienze molto diverse fra di loro in un dialogo tra diverse generazioni su come il vissuto di donna, professionista e spesso anche madre si potesse trasformare. Il libro viene descritto da Jesus Garces Lambert, regista che ha curato la prefazione, come un documento che racconta dall’interno un momento storico che probabilmente cambierà le nostre vite.

“Queste testimonianze mi hanno aperto l’universo intimo di un gruppo di donne coraggiose sensibili, forti e piene di risorse – ha sottolineato il regista – Ogni racconto è pieno di sfaccettature, nessuno è mai superfluo o banale: è come se ognuno di queste interviste potesse diventare un manuale per imparare a vivere, e a sopravvivere”

A fine incontro il direttore Albanese ha inoltre sottolineato che in un tempo di particolare trasformazione per la vita di tutti ma, soprattutto, per le donne divise tra lavoro, case, figli, niente può raccontare cosa significa questo cambiamento, se non le loro voci per il loro sentire profondo. “Ci troviamo a vivere in uno spaccato del mondo professionale, in un periodo difficile, privato di tante cose, che ci dovrà vedere tutti coinvolti ma, da un punto di vista certamente speciale: quello delle donne – ha aggiunto. È evidente che da loro emerge una gran voglia di affrontare il cambiamento come nuove opportunità e noi abbiamo il dovere di favorire questo fenomeno. Sono convinto, sempre di più che, come diceva G.D. Anderson, una scrittrice australiana: “Il femminismo non riguarda il rafforzamento delle donne. Le donne sono già forti, si tratta di cambiare il modo in cui il mondo percepisce quella forza”.

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