Lavori “lumaca” sulla SP 330, l’ironia degli automobilisti

L’ironia di qualche automobilista esasperato diventa strumento per portare alla ribalta i tempi “lumaca” dei lavori in corso sulla Strada Provinciale 330, l’importante arteria stradale che collega la Zona Industriale di Teggiano con l’innesto dell’Autostrada A2 di Sala Consilina, chiusa al traffico ormai da un anno mezzo.
La prima ordinanza di chiusura, emanata dal settore Viabilità e Trasporti della Provincia di Salerno, risale al mese di giugno del 2020, e da allora i tempi previsti per la messa in sicurezza dell’arteria e per il completamento dell’intervento si sono dilatati a dismisura. Una situazione che ha messo a dura prova non soltanto la pazienza delle aziende dell’Area industriale di Teggiano e zone limitrofe, per lo stop ai mezzi pesanti che ogni giorno percorrevano la SP 330, ma anche tanti cittadini del Vallo di Diano e automobilisti che da Teggiano, Sassano e Monte San Giacomo si dirigono quotidianamente verso lo svincolo autostradale della A2 di Sala Consilina e viceversa. Tutti costretti a percorsi alternativi: la SP 11, la SP 39 o la SS 166. Una situazione diventata insopportabile anche per l’amministrazione comunale di Teggiano, che non ha competenza sui lavori, ma che dando voce alle proteste di imprenditori e cittadini a più riprese ha promosso incontri con i dirigenti provinciali responsabili del settore, per cercare di velocizzare i tempi, anche con il supporto del consigliere Regionale Corrado Matera. Ma nonostante le sollecitazioni il ritmo dei lavori continua a prosegue a “singhiozzo” (per usare una metafora), tanto che l’amministrazione comunale guidata dal Sindaco Michele Di Candia sta valutando una riapertura provvisoria dell’arteria stradale, anche se l’intervento non è stato completato. L’inizio dei lavori era stato ufficializzato nel mese di febbraio 2020 a Teggiano dal presidente della Provincia di Salerno Michele Strianese, che anche di recente è tornato sull’argomento evidenziando l’importanza dell’intervento e dei finanziamenti, che in totale ammontano a circa 426mila euro. Sicuramente una quota ragguardevole, ma l’ironia dell’anonimo automobilista sta a ricordare che mettere in sicurezza qualche centinaia di metri di strada non è come rifare il ponte Morandi crollato a Genova: eppure quel ponte in due anni sono riusciti a riaprirlo.