Rifiuti “tunisini” verso il ritorno in Italia. La consigliera Muscarà: “Esaminarli solo all’arrivo è una follia”

Da una parte la gioia del parlamentare tunisino che per primo ha innalzato l’attenzione, in Italia, del problema rifiuti, Majdi Karbai, dall’altra i dubbi di chi ha combattuto dal primo giorno per capire cosa sia accaduto, la consigliera regionale Marì Muscarà. Karbai grida al successo: “Battaglia vinta con l’accordo per la restituzione dei rifiuti italiani importati in Tunisia illegalmente e depositati da oltre un anno nel porto di Sousse, il 19 febbraio comincerà il rimpatrio dei rifiuti dalla Tunisia verso l’Italia”. Muscarà chiede delucidazioni sui compiti di Regione e Stato. “Rimango perplessa su come vengono fatte queste cose, sulla facilità con cui vengono ripresi questi rifiuti. Anche quando si va a cambiare un’abito, la negoziante controlla il vestito se è intatto, e noi invece ci prendiamo dei rifiuti senza guardare nei container per capire cosa ci sia. A me sembra una cosa folle. La caratterizzazione in Italia è assurdo, se si trova qualcosa di diverso dai rifiuti 1919 a chi si darà la colpa?”. Poi la Muscarà aggiungere che continuerà a vigilare sul caso. “Andremo di certo a Salerno quando arriveranno questi container, li accoglieremo per capire dove andranno. Se 33 sembrano già assegnati da delibera allo stir di Battipaglia, che fine faranno gli altri?. Il rischio è che dopo un giro panoramico per il Mediterraneo andranno a ad Acerra nell’inceneritore”. Della stessa idea la Sra, e il suo amministratore delegato di Polla, Antonio Cancro, che ha inviato una richiesta a tutti gli enti interessati di far partecipare un proprio tecnico alla caratterizzazione dei rifiuti nei container. “Chiediamo dove e quando arriveranno per essere presenti e far rispettare i nostri diritti”.

 

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