I parchi giochi chiusi o mai nati: l’emblema è quello di San Rufo ma non è solo

Vietato giocare. Due parole che insieme feriscono e dovrebbero far riflettere ma per quanto accade in alcuni Comuni del Vallo di Diano: parchi giochi chiusi o mai nati. Ovviamente l’emblema è il fu parco giochi del Centro sportivo meridionale a San Rufo da decenni chiuso e diventato un monumento al decadimento del territorio senza che nessuno faccia qualcosa per intervenire, per salvare o – estrema ratio – radere al suolo. E pensare che tra gli anni Ottanta e Novanta era il “luogo” di ritrovo delle famiglie valdianesi. L’ultimo caso di parco giochi chiuso, ma si spera per una pronta riapertura, è quello della frazione di Sant’Antonio a Sala Consilina. Usura e poca sicurezza hanno spinto il Comune a chiuderlo e l’opposizione a chiedere chiarimenti e tempi celeri. A Polla invece i parchi giochi latitano. Era in cantiere (progetto già realizzato) un parco giochi nei pressi di piazza Antonio Forte e invece è ancora tutto fermo. L’unica presenza di giostrine a Padula è quella in via Europa, poco roba per definirla un parco. Eppure i parchi giochi oltre ad avere, ovviamente, una valenza fondamentale per bambini e famiglie portano anche economia (ne sono esempi quelli di Sant’Arsenio e Sassano) e invece si investe ben poco.

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