I dati di Goletta Verde sulle acque inquinate in Campania. Più criticità nel salernitano

Si è conclusa questa mattina la tappa in Campania di Goletta Verde, la storica campagna estiva di Legambiente torna a navigare nei mari italiani alla ricerca di inquinamento, situazioni critiche e illeciti. Le analisi eseguite da laboratori individuati su territorio mostrano delle criticità ad inizio stagione presso alcune delle foci campionate. Criticità dovute alla presenza di batteri di origine fecale considerati un marker specifico di inquinamento dovuto a scarsa o assente depurazione. Nel dettaglio delle analisi si riscontrano 2 punti inquinati la foce del Tusciano a Pontecagnano/Battipaglia e la foce del fiume Solofrone a Capaccio/Agropoli, mentre scendendo nel dettaglio oltre ai due punti sopracitati, sono stati inquinati il mare presso la foce del rivolo Neffola a Minori e la spiaggia fronte il rivo S. Marco a Castellammare di Stabia, nella Provincia di Salerno invece abbiamo 6 punti ben inquinati la foce del Regina Minor a Minori, la foce del fiume Irno sul lungomare di Salerno, la foce del fiume Picentino tra Salerno e Pontecagnano Faiano, la foce del torrente Asa a Pontecagnano/Faiano, la foce di un canale di scarico a Eboli e la foce presso il rio presso via Poseidonia 441.

“Anche in Campania il lavoro svolto dai volontari di Goletta Verde risulta di fondamentale non solo per continuare a denunciare quanto accade in termini di mala depurazione e scarichi illegali ma anche per continuare a stimolare le autorità competenti ad indagare e ad andare fino in fondo per trovare responsabilità e cause – afferma Katiuscia Eroe, portavoce Goletta Verde– Sebbene il lavoro di Legambiente con la sua campagna storica non vuole sostituirsi a quello delle autorità competenti in tema di balneazione è evidente che è ancora volta necessario denunciare situazioni croniche, come quelle campane, che meritano per ragioni ambientali e di qualità di vita una risoluzione.”