Ritorno alla socialità pre-Covid, non senza ringraziare il web e le sue opportunità

Le restrizioni sanitarie sono oramai inesistenti, l’estate è nel pieno del suo vigore, ma lo spettro della pandemia aleggia ancora nell’aria, con nuove ondate e varianti sempre pronte dietro l’angolo. Questa è solo la risonanza più evidente, ma ne esistono molte altre che hanno condizionato il nostro stile di vita. Più o meno inconsciamente abbiamo cambiato qualche abitudine, forse vittime di un’eco che potrebbe continuare a rimbalzarci addosso per anni.

 

L’opinione di Gianfranco Bettin (sociologo, scrittore, pubblicista e ricercatore) è che il lascito della pandemia sia una più “acuta percezione del rischio che sempre incombe sulla nostra condizione umana e dell’importanza che rivestono le nostre possibilità di tutela, di assistenza, di prevenzione e di cura”.

 

Bettin è però convinto che, dopo due anni di pandemia e con il recente scoppio di una guerra, molto vicina territorialmente e che ha rimescolato gli equilibri europei e mondiali, le persone abbiano “una sacrosanta voglia di divertirsi” e di tornare a quella socialità che tanto è mancata, non solo nel periodo dei lockdown, ma anche in quello delle altalenanti chiusure, in balìa dei capricci di un ballerino indice Rt.

 

Nessuno di noi infatti ha scordato come abbiamo dovuto rimodulare la nostra vita sulla base delle stringenti necessità sanitarie, passando compleanni in isolamento, panificando a più non posso, vedendo amici e parenti solo grazie alla fotocamera di uno smartphone.

 

E come scordarsi del traffico di corrieri, indaffarati in consegne di prodotti, più o meno utili: gli acquisti di prodotti a mezzo ecommerce in Italia, si legge su YouMArkt, hanno visto un aumento del 45% nel 2020 e del 18% nel 2021, con una grossa accelerazione impressa ai rivenditori che ancora non erano organizzati per questo tipo di commercio e che hanno dovuto rimediare, contribuendo alla crescita del canale di vendita digitale.

 

Altro boom verificatosi grazie alle opportunità concesse da internet è quello del gioco online: l’impossibilità di recarsi presso le tabaccherie o nei punti gioco è stata controbilanciata dalle piattaforme di gioco legale online, che hanno garantito una raccolta quasi raddoppiata del canale digitale, raggiungendo un’incidenza sul totale senza precedenti (56%). E questo ha garantito anche la stabilità del gettito erariale, che in un periodo drammatico come quello che abbiamo vissuto – e che stiamo vivendo – rappresenta un grande aiuto alle casse statali: se nel 2020 le entrate dello Stato derivanti dal gioco legale online erano pari a 634 milioni di euro, si stima che nel 2021 siano state di ben 887 milioni.

 

Pur essendo, bene o male, riusciti a ricalibrare le nostre abitudini, cucendole sul nuovo scenario che ci si è parato di fronte, con il ritorno alla normalità è prevedibile la ripresa di talune consuetudini pre-pandemiche.

 

Il ritorno ai luoghi da condividere e all’abituale socialità sarà secondo Bettin un’esigenza chiave delle persone, che torneranno ai propri riti quotidiani: chi allo spritz in piazza con gli amici, chi alla passeggiata in centro per ammirare le vetrine, chi a condividere risate e a commentare la fortuna sulle cartelle del Bingo.

 

 

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Una risposta

  1. fusco antonio ha detto:

    ……..bell’elenco più di vizi che di virtù che hanno ripreso a coltivare, come le ammucchiate idiote, il gioco d’azzardo e la mancanza di rispetto per il prossimo e per chi soffre la condizione di ANZIANO O FRAGILE. . QUEL CHE CONTA E LA BIRRETTA, LO SPINELLO , LE ELEMOSINE SENZA FATICARE. E’ QUESTA LA SOCIETA’ CHE VOGLIAMO? PARE CHE IN TANTI SI SIANO CONVINTI CHE FECCIA COME BERLUSCA, SALVINI E MELONI SIANO IL RIMEDIO PER QUESTO PAESE. MI AUGURO SOLO DI VEDERLI PURGATI DAI NEOFASCISTI, SETTARIZZATI E DISCRIMINATI DAI RAZZISTI DELLA LEGA, E PRIVATI DELLA LORO DIGNITA’ DAL PEDOFILO NAZIONALE CHE VUOLE ANCHE FARE ……UDITE , UDITE IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA… CHE VERGOGNA !!!!!

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