Zona perduta e abbandonata a Mandrano e alla Piana di Mandranello. Dove sono finiti i progetti per l’ex polveriera?

Siamo quasi arrivati alla fine della stagione estiva in cui residenti e turisti si recano in montagna per fare passeggiate, pic-nic e godere del verde nella quale Padula è immersa.

La regola fondamentale dovrebbe essere sempre il rispetto per la natura, ma purtroppo non è così. Molto spesso si incontrano rifiuti abbandonati in varie zone e anche lo stato delle strade non è sempre ottimo.

È il caso, ad esempio, della strada che collega Padula con la Val d’Agri, dove vediamo che la vegetazione ha completamente invaso i guardrail diventando anche un pericolo serio per gli automobilisti in quanto coprono completamente la visuale anche l’asfalto è quasi completamente rovinata dagli agenti atmosferici.

Grazie a Facebook, inoltre, si scoprono atti vandalici fatti a discapito di chi si impegna per valorizzare la montagna, è il caso della segnaletica posizionata da alcuni cittadini lungo tre percorsi in zona Mandrano, i quali indicavano percorsi nella natura, ma che sono andati completamente distrutti nel giro di pochi mesi. È un fenomeno molto preoccupante, che fa riflettere sull’inciviltà e sulla mancanza di rispetto verso l’ambiente.

Un’altra riflessione riguarda le strutture turistiche presenti nelle montagne di Padula come il rifugio in zona Mandrano che, anche se ripulito, al momento non è custodito, infatti, la porta di ingresso è aperta e potrebbe diventare anche questo oggetto di atti vandalici da parte di chi ha cattive intenzioni

 

e ancora la Piana di Mandranello, dove si trovano strutture abbandonate che ospitavano la cosiddetta “polveriera” della caserma militare di Persano, un luogo che nella seconda parte dello scorso secolo era vivo, attenzionato anche da altre potenze non solo italiane e poi abbandonato, oltretutto la zona è anche poco sicura in quanto le infrastrutture all’interno dell’area sono pericolanti e inagibili, visto che l’entrata all’ex polveriera è lasciata incustodita, aperta a chiunque. Un luogo perduto quindi nel cuore della natura dove verde e degrado si mescolano lasciando un senso di malinconia e di desiderio di rivalsa

e che era al centro di un progetto di rilancio turistico di cui si è parlato fino a qualche tempo fa, infatti il Comune di Padula aveva affidato, dopo un bando, l’area a un tour operator di Salerno, 70mila euro l’anno,  per rendere la zona un’area turistica.

Infatti diversi progetti e idee sono stati pensati per questa area ma come spesso capita restano teoria e in pratica invece c’è solo l’abbandono

La zona presenta delle forti potenzialità per l’ambiente incontaminato che la caratterizza, ma al momento sembra tutto fermo, dove sono finiti tutti questi progetti per rendere la zona entità turistica? Cosa non è andato per il verso giusto?

La speranza è che, anche grazie ad articoli come questo, si possa sensibilizzare al rispetto per la natura, coinvolgendo i cittadini e sopratutto le Istituzioni.

 

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