Il Vallo di Diano ha vinto, archiviato il progetto di ricerca di idrocarburi. La soddisfazione del Comitato No Petrolio

Il MITE (Ministero per la transizione Ecologica) con una nota, ha comunicato ai comuni del Vallo di Diano l’archiviazione del progetto di ricerca idrocarburi Monte Cavallo e il rigetto dell’istanza. Grande la soddisfazione espressa dal Comitato No Petrolio che ha gioito alla notizia di aver vinto una guerra contro i colossi delle trivellazioni. Un lavoro lungo, una guerra combattuta senza esclusione di colpi e che ha messo a dura prova la resistenza di un gruppo di persone che, fino alla fine, ha fatto di tutto per evitare che il Vallo di Diano fosse stravolto dalla avida ricerca di idrocarburi. “Queste righe, che ho letto e riletto frastornato, per la maggioranza delle persone compongono una frase, per noi rappresentano 10 anni di tensione, convivendo con la consapevolezza che la “propria casa” sarebbe potuta essere stuprata e violata irrimediabilmente.” – il commento di Ivan Bruno, presidente del Comitato No Petrolio – “dieci anni durante i quali ci sono state le notti insonni, i pianti per la paura di non farcela, le serate davanti il COVA di Viggiano, assorbendo la puzza nauseante di anidride solforosa e il rumore assordante, e rafforzare, nel frattempo, la convinzione che stavamo facendo la scelta giusta. Dieci anni dove ci siamo costretti a prenderla con ironia, perché era necessario distrarre l’attenzione da quel pericolo che ci inseguiva. Ci siamo trovati proiettai in un mondo che era lontanissimo da noi. Abbiamo dovuto imparare a leggere un progetto per la ricerca di idrocarburi, confrontarci con le amministrazioni, capire cosa fossero i geofoni, ci siamo dovuti sporcare le mani con il petrolio, che sta negli inferi della terra, è stato necessario interpretare le normative, capire la logica che celavano. E poi il susseguirsi di governi, lo sbloccaitalia, salvaitalia, la riforma del titolo V…. e ogni volta scoprire il nome del prossimo ministro del MISE…tutti con un unica ossessione: il petrolio.”

Nulla ha fermato il Comitato No Petrolio che ha imparato, giorno dopo giorno, a toccare con mano il modo di agire di una multinazionale, le fuorvianti tecniche di comunicazione, l’attività lobbyng messa in campo, rivolta al singolo amministratore fino al parlamentare. Da qui l’esigenza di condividere questa esperienza con le altre realtà d’Italia, fino alla nascita del Coordinalemto Nazionale No Triv e poi il referendum. “È stata una scuola anche questa” – ha precisato Ivan Bruno – “che ci ha formato e ci ha temprato. La straordinarietà della vita è che anche nelle situazioni più disparate, se si coltiva amore, si produce amore. E’ stato un percorso dove ognuno ha messo un tassello per raggiungere il risultato, a dimostrazione della potenza che un territorio può sviluppare, se unito.”

Una lotta, quella portata avanti dal Comitato No Petrolio, che, come dicono i componenti del Comitato medesimo, non ha risparmiato azioni intimidatorie e minatorie: “Abbiamo pagato direttamente la scelta di esserci schierati. Le telefonate anonime, le convocazioni da parte delle forze dell’ordine, le perquisizioni domiciliari da parte della DIGOS, i telefoni sotto controllo, una macchina incendiata, un licenziamento in tronco, subito da un genitore e coniuge di uno di noi! Siamo stati citati in un rapporto della DIA come gruppo sovversivo e terroristico. Non ci siamo fermati nonostante in tanti momenti abbiamo avuto paura, per noi e per i nostri cari…ma alla fine ci siamo convinti che la causa veniva prima, c’era un bene da difendere che non ha prezzo: l’acqua, la terra, l’aria.” “Siamo orgogliosi e fieri che il Comitato no al Petrolio nel Vallo di Diano ha mantenuto fede all’impegno preso dal giorno della sua stessa costituzione, e siamo contenti che il nostro ruolo non serve più. Resteremo comunque attenti a sorvegliare altre eventuali invasioni barbariche” – ha così concluso Ivan Bruno.

Sentiti i ringraziamenti che il presidente ha ritenuto di rivolgere, a nome del Comitato, a quanti hanno lottato: “Concludo, in qualità di presidente del comitato, con un ringraziamento ai compagni fidati di questa incredibile esperienza, resa possibile dal perfetto equilibrio interno, dove, concedetemi la presunzione, abbiamo avuto la capacità di non farci corrompere dalla vanità e dal senso di competizione e dove c’è stato un lavoro incredibile di studio, scrittura, mediazione. Con grande stima a Tiziana Medici, Erminia Pinto, Francesco Manzolillo, Ivan di Palma, Antonio Bianculli. Un carissimo saluto a tutti coloro che hanno reso il Vallo di Diano libero dalle trivelle. Sono certo della comprensione delle persone che hanno lavorato incessantemente che non ho citato.”

 

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Una risposta

  1. fusco antonio ha detto:

    …..una cosa buona e qualche anno fa con il mio amico Mimmo Calicchio compagno di tante battaglie fummo tra coloro che per primi occuparono il sito a sala consilina dove avrebbero dovuto trivellare. Poi gli anni sono passati e la cosa è passata nelle mani della politica che io personalmente tengo lontana , ma comunque ben fatto e speriamo sia duraturo e vero quello che si è scritto .

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