Torna il contrabbando di sigarette nel Golfo di Policastro

Si torna a parlare di contrabbando di sigarette nei paesi del golfo di Policastro. Come si apprende dalla testata “Sapri Live”, un 73enne incensurato di Sapri e un pregiudicato 60enne di Villammare ieri mattina hanno subito una perquisizione da parte dei Carabinieri della locale Stazione per un presunto caso di contrabbando di “bionde”.
I militari, da tempo, stavano indagando su giro illecito portato alla loro conoscenza da un esposto anonimo e  l’approfondimento della vicenda ha portato alla luce come diversi soggetti in città, alcuni dei quali anche identificati, fossero in possesso di pacchetti di sigarette privi della regolare etichetta del monopolio.
I due casi apparentemente sono collegati, ed è ipotizzabile che l’uomo di Villammare, al quale sono statisequestrati oltre 30 kg di sigarette di contrabbando, ‘fornisse’ quello di Sapri, al quale i Carabinieri hanno trovato “solo” 4 kg di sigarette; successivamente poi quest’ultimo si ‘dedicava’ alla vendita al dettaglio del prodotto.
Per il “grossista” è scattata la denuncia alla Procura della Repubblica e ora dovrà rispondere dinnanzi al Tribunale del reato di “possesso di sigarette di contrabbando” (art. 291 bis del TULD); per il venditore al dettaglio è stata invece inflitta al momento solo una sanzione amministrativa.
Le indagini vanno comunque avanti: l’obiettivo è capire se il fenomeno del contrabbando nel Golfo è circoscritto a questi due casi ed a queste due persone o se invece è un qualcosa di più radicato e serio.
Si tratta di un fenomeno criminale non nuovo nelle nostre zone. Solo un anno fa la Coldiretti aveva lanciato l’allarme sulle regioni italiane dove si registra il consumo più alto di sigarette illegali e ai primi posti della classifica vi era proprio la Campania, dietro solo al Friuli Venezia Giulia. Rapporto derivante proprio da un’operazione congiunta tra Carabinier e Guardia di Finanza che, lo scorso anno, ha portato alla luce una movimentazione di oltre 27 tonnellate di sigarette di contrabbando gestita da un’organizzazione criminale nell’ambito di un’inchiesta della Procura della Repubblica di Napoli.

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Una risposta

  1. fusco antonio ha detto:

    ….visti i prezzi raggiunti dalle sigarette si capisce che lo stato si impegni a garantirsi gli introiti derivanti dalla diffusione del cancro tra i propri cittadini attraverso il tabacco. E’ un modo come un altro per drogare il popolo vizioso dedito al fumo ed alla droga. Solo che al momento ancora non è stata studiata una nuova imposta anche sugli spinerlli o la cocaina che incrementerebbero ancora di più le entrate dell’erario. Poi a chi volete che interessi la dipendenza e le malattie da esse derivati. Che la gente crepi pure in nome del profitto e del dio denaro.

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