Operazione su sanità in Basilicata: arrestato Capogruppo Fi in Regione. Oltre 100 persone coinvolte

Arresti, perquisizioni ed indagati. E’ il bilancio della maxi operazione sulla sanità in Basilicata, definita “Sanitopoli” coordinata dalla Dda di Potenza guidata dal Procuratore Capo, Francesco Curcio e condotta da Carabinieri e Polizia di Stato. E proprio una nota stampa della Procura ricostruisce quanto accaduto. Le forze dell’Ordine hanno eseguito due misure cautelari nei confronti del Consigliere Regionale Francesco Piro, ora in carcere a Potenza e del sindaco di Lagonegro, Maria Di Lascio, sottoposta ai domiciliari. Obbligo di dimora per l’assessore Regionale, Francesco Cupparo, per il Consigliere Regionale, Rocco Luigi Leone. Disposto il divieto di dimora per Giuseppe Spera,    direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera S. Carlo di Potenza dal 17.12.2020 ad oggi che è pure stato raggiunto misura interdittiva all’esercizio di funzioni pubbliche . I reati contestati vanno dall’induzione indebita, alla corruzione, dalla tentata concussione ad altri reati contro la Pubblica Amministrazione. Le indagini spiega una nota della Procura, “si sono sviluppate lungo un arco di circa due anni. Il quadro indiziario si desume da intercettazioni, dichiarazioni e acquisizioni di documentazione.” Oltre 100 persone indagate al termine delle indagini appartenenti sia all’Amministrazione Regionale della Basilicata che all’Amministrazione Comunale di Lagonegro . Tra le perquisizioni anche quella eseguita presso le abitazioni di Vito Bardi, Presidente della Regione Basilicata, degli Assessori Fanelli, attuale assessore alla Salute, Gianni Mastroianni, Assessore del Comune di Lagonagro, Donatella Merra,  Assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Basilicata; Antonio Ferrara,  Dirigente del settore Amministrativo della Regione Basilicata e Segretario Generale della Giunta Regionale. “Sono 23 le imputazioni  provvisorie elevate e vanno dal delitto d’induzione indebita (riqualificato, in alcuni casi, dal Gip in quello di corruzione), a quelli di concussione tentata, peculato, traffico d’influenze ed abuso in atti di Ufficio (per queste tre imputazioni non si è richiesta, ne è stata disposta alcuna misura cautelare). Le indagini si inquadrano in diversi filoni investigativi:  quello della gestione della sanità lucana da parte degli organi preposti, con particolare riferimento  alle attività amministrative  e deliberative inerenti al progetto di costruzione del nuovo Ospedale di Lagonegro e  relative alle nomine di personale medico e paramedico presso l’Ospedale San Carlo;  quello relativo alle attività tese al procacciamento di voti in occasione delle elezioni comunali di Lagonegro, quello relativo alla gestione, nel primo periodo della pandemia, dei cd kit tampone. Dalle intercettazioni, emergerebbe che  Piro  “ non solo avesse relazioni con esponenti della locale criminalità organizzata, ma, non di rado, per raggiungere proprie finalità personali, politiche ed elettorali, ed a scopo intimidatorio, ostentava ai suoi interlocutori i suoi asseriti collegamenti con contesti criminali calabresi”.  Le indagini svolte nel corso della campagna elettorale nazionale tenutasi fino al 25.9.2022, nel corso della quale alcuni degli indagati strumentalizzavano la lora funzione pubblica per effettuare delle ritorsioni contro soggetti che erano ritenuti non disponibili a sostenere il candidato Piro. In particolare, e fra l’altro: il Sindaco di Lagonegro richiedeva (senza riuscirvi), a funzionari di società che gestiscono le reti di telefonia mobile, di disattivare i ponti radio da loro gestiti, per impedire così il traffico telefonico in

determinate zone dell’area geografica sopra indicata dove abitavano i non-sostenitori del Piro affinchè a costoro fosse (di fatto) impedito di usufruire del servizio telefonico mobile ; sempre il medesimo PU si attivava per impedire che altro presunto non sostenitore del Piro accedesse alle condotte idriche a servizio di terreni agricoli, mentre venivano programmate altre ritorsioni contro altri presunti avversari politici o meglio non-sostenitori del predetto candidato;

le investigazioni relative ai tentativi di indurre dipendenti regionali nel settore della forestazione, da parte dell’Assessore Regionale al ramo, a sostenere il candidato Piro.

Nel corso delle indagini, nel pieno rispetto del diritto di difesa questo Ufficio ha raccolto le dichiarazioni di alcuni indagati. Le stesse, fermo restando il successivo vaglio processuale, allo stato, secondo la valutazione contenuta nell’ordinanza cautelare emessa dal Giudice, non sono state ritenute “credibili”

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Una risposta

  1. fusco antonio ha detto:

    ,,,,,,,detto che la sanità è il bubbone purulento della pubblica amministrazione e che tutti coloro che si sono avvicendati in quel ministero chi più e chi meno hanno corrotto, abusato, rubato e spartite mazzette e ruberie con politici e criminalità organizzata, va anche detto che tardi è arrivata la magistratura e che sin dagli anni novanta e prima la sanità lucana è stata nelle mani di delinquenti che vestivano i panni di politici ed amministratori, pittella in testa . Vedremo quanti pagheranno e se un po’ di pulizia si riuscirà a fare, ma visti i presupposti e quanti sono i pubblici amministratori che circolano liberi pur essendo stati inquisiti e condannati è vana speranza temo.

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