Città campane poco green: il dato emerge da Ecosistema Urbano 2022 d Legambiente

Sono preoccupanti i dati resi noti dal rapporto Ecosistema Urbano 2022 di Legambiente relativi alla cura dell’aria e dell’ambiente nelle città campane. La Regione Campania viene bocciata: e rientra tra le città classificate, in base i dati ottenuti da Legambiente, tra quelle regioni in cui si parla di città immobili, poco green, senza una visione di futuro. Lo studio è stato realizzato in collaborazione con “Il Sole 24 Ore” e riguarda 105 capoluoghi italiani sulla base di 18 indicatori. E la classifica che si desume vede la Campania peggiorare, rispetto al 2021, sul fronte ambiente.

Solo la cittadina di Avellino ha un lieve rialzo e si piazza al 69° posto, ma Caserta ne perde una, attestandosi al 67° posto, tonfo di 19 posizioni per Benevento che si ferma alla 76esima posizione. Napoli rimane stabile al 92esimo posto.  Non va bene nemmeno Salerno che dal 94esimo posto dello scorso anno scende alla 99esima posizione.

Infatti per quanto riguarda Salerno, l’Università “La Sapienza” nella 24esima edizione del suo “Rapporto sulla Qualità della Vita in Italia” evidenzia un netto peggioramento per la provincia di Salerno, che dalla 94esima posizione dello scorso anno precipita rovinosamente al 99esimo posto su 107.

“Sono dati drammatici, che certificano il fallimento dell’amministrazione comunale e di quella regionale, caratterizzate da assenza di visione e sorde alle istanze del territorio”. Così il prof. Aurelio Tommasetti, Dirigente Nazionale della Lega.

“L’analisi dei nove indicatori (affari e lavoro, ambiente, reati e sicurezza, sicurezza sociale, istruzione e formazione, popolazione, sistema salute, tempo libero, reddito e ricchezza) mostra difficoltà enormi per i cittadini del salernitano. Un tracollo evidente sotto molteplici punti di vista – continua Tommasetti –, dall’ambiente, in cui la nostra provincia precipita dal 62esimo al 95esimo posto, alla sicurezza in termini sociali, in cui sprofonda dalla quarta alla 68esima posizione, e in termini di reati, scivolando dalla 64esima alla 69esima posizione. Un peggioramento caratterizza anche l’ambito strategico dell’istruzione e della formazione (in cui si colloca all’80esimo posto)”.

La situazione fotografata dallo studio evidenzia profonde sacche di disagio sociale. Occorre intervenire con tempestività per evitare che le condizioni di vita dei cittadini della provincia di Salerno peggiorino ulteriormente. A tal fine – conclude Tommasetti – il PNRR potrebbe rappresentare un’opportunità importante per la comunità”.

 

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