Maratona di New York: Adriano Rallo e Vincenzo Gallotto orgoglio valdianese
Sono stati oltre cinquantamila i runners che quest’anno hanno partecipato alla maratona di New York, ritornata finalmente a disputarsi per le vie della Grande Mela dopo le restrizioni dovute alla pandemia. La famosissima “42 chilometri” che i maratoneti hanno percorso partendo dal Ponte di Verrazzano per giungere a Central Park e che richiama, ogni anno, appassionati da tutto il mondo.
E tra i tanti partecipanti provenienti dall’Italia, 2.200 maratoneti, hanno gareggiato anche due nostrani: Adriano Rallo, di Sala Consilina e Vincenzo Gallotto, orginario di Casalbuono che hanno corso accanto al Campione europeo 2014 Daniele Meucci. Grandissima soddisfazione per i due maratoneti che hanno tagliato la linea del traguardo portandosi a casa l’ambita medaglia. Inoltre Vincenzo Gallotto si è posizionato tra i migliori italiani, il suo tempo è stato il quattordicesimo, chiudendo la gara in 2 ore, 53 minuti e 29 secondi.
A trionfare nella gara maschile con il tempo di 2 ore, 8 minuti e 41 secondi è stato il keniano Evans Chebet, già vincitore a Boston il 18 aprile. Tra le donne, la migliore è stata Sharon Lokedi che ha alzato le braccia al cielo in 2 ore 23 minuti e 23 secondi
Un vera e propria festa alla quale partecipano corridori provenienti da tutto il mondo. Tutto ha inizio all’Expo Center, dove è possibile ritirare il pettorale e da lì ci si dirige a Staten Island, dove i corridori hanno preso il traghetto che li ha condotti all’autobus diretto all’area di partenza. “Un’organizzazione incredibile che prevede un sostegno pazzesco degli spettatori” – ha raccontato Adriano Rallo che ha sottolineato anche la grande partecipazione del pubblico newyorkese – “si posizionano lungo i bordi della strada e offrono cibo e ristoro. Un festa che dura anche dopo la fine della gara. Nel corso della serata e per tutto il giorno seguente i finisher portano al collo con orgoglio la medaglia e chiunque li incontra si complimenta. Una medaglia che diventa un vero e proprio lasciapassare in tutta la Grande Mela. Basti pensare che i musei sono gratuiti per coloro che la posseggono e la espongono sul petto! Insomma un’esperienza unica che chiunque ami la corsa, anche gli amatori come noi, dovrebbe vivere almeno una volta nella vita!”