“Febbre dell’oro nero” nel Vallo di Diano: al via il processo nell’aula bunker del Tribunale di Salerno

Comincia questa mattina il processo “Febbre dell’Oro nero” che vede coinvolte, a vario titolo 54 persone. La prima udienza si terrà nell’aula bunker di Salerno. Si tratta del procedimento penale scaturito dall’inchiesta che ha evidenziato – secondo quanto fatto emergere dalle forze dell’ordine – infiltrazioni camorristiche e della mafia tarantina nel Vallo di Diano. Nella giornata di oggi saranno ascoltati i primi testimoni della Procura. Gli imputati dovranno rispondere, a vario titolo, dei reati di associazione mafiosa, associazione a delinquere finalizzata alla commissione di frodi in materia di accise ed Iva sugli oli minerali, intestazione fittizia di beni e società, riciclaggio, autoriciclaggio e impiego di denaro di provenienza illecita.

L’inchiesta è stata condotta dalle Direzioni Distrettuali Antimafia di Potenza e di Lecce, in 3 hanno chiesto il rito abbreviato. Secondo quanto emerso durante una lunga inchiesta, il Vallo di Diano era stato visto come “terreno fertile” per alcune azioni criminali da parte di esponenti del clan camorristico dei Casalesi che utilizzavano il petrolio per colonizzare il comprensorio. Si è trattata di un’opera congiunta di carabinieri e Guardia di Finanza sulla truffa allo stato da parte di un’associazione a delinquere che ha visto – secondo le Procure di Potenza e Lecce – unirsi i casalesi, la mafia tarantina e alcuni elementi criminali nel Vallo di Diano.

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Una risposta

  1. giulio ha detto:

    Speriamo che non sopraggiungano la prescrizione o, peggio, lo stop al processo per eccessiva durata come sancito dalla pessima riforma Cartabia

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