Polla si conferma per la terza volta consecutiva città che legge

Il Cepell (Centro per il Libro e la Lettura) presso il Ministero della Cultura, ha pubblicato l’elenco dei 718 Comuni Italiani che hanno ottenuto la singolare qualifica per il biennio 2022-2023; tra questi figurano 49 comuni campani, di cui tre del Vallo di Diano.
La riconferma della prestigiosa qualifica per il Comune di Polla giunge in un anno già ricco di soddisfazioni e di riconoscimenti, soprattutto, per l’ottenimento del finanziamento, nell’ambito del bando “Città che legge 2020”, per il progetto “Leggendo…Insteia”, in corso di realizzazione.
Può continuare così, con rinnovata motivazione e autentico entusiasmo, l’attività incessante di promozione della Lettura da parte dell’Amministrazione comunale Pollese, che sempre più si caratterizza nella sua azione politica e amministrativa per la valorizzazione delle politiche culturali ricollegate al Libro.
“Una Città che legge – fanno sapere dal Comune di Polla –  garantisce ai suoi abitanti l’accesso ai libri e alla lettura attraverso biblioteche e librerie, rassegne o fiere che mobilitano i lettori e incuriosiscono i non lettori, partecipa a iniziative congiunte di promozione della lettura tra biblioteche, scuole, librerie e associazioni e aderisce a uno o più dei progetti nazionali del Centro per il libro e la lettura, si impegna – proseguono – a promuovere la lettura con continuità anche attraverso la stipula di un Patto locale per la lettura che preveda una stabile collaborazione tra enti pubblici, istituzioni scolastiche e soggetti privati per realizzare pratiche condivise”.

Una risposta

  1. fusco antonio ha detto:

    …..e bravi i pollesi con i quali ci divide una rivalità storica ma che alla fine sono gli unici nel vallo a mantenere il passo con quella che fu sala consilina, Certo non quella attuale, ectoplasma del bel paese che è stato nel dopoguerra e sino agli anni del boom economico. Oggi riserva indiana ed a molti questa definizione non piace, ma sono quelli abituati a nascondersi dietro ad un dito e vivere di sussidi, assistenza ignoranti e senza futuro. Meno male che esiste anche ” la migliore gioventù” in queste terre ed è lei la mia speranza.

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