Terremoto dell’Irpina: 42 anni fa il sisma che ha cambiato la vita di migliaia di cittadini

Quarantadue anni fa, la terra tremò per 90 interminabili secondi in un’area di oltre 17 mila km, dall’Irpinia al Vulture, colpendo le province di Avellino, Salerno e Potenza. Alle 19.34 e 53 secondi del 23 novembre del 1980 la vita di migliaia di cittadini cambiò. Un terremoto che ha segnato in maniera indelebile i territori della Campania e della Basilicata, distruggendo interi nuclei familiari. La scossa di magnitudo 6.9 provocò circa 3 mila morti, ed oltre 8 mila feriti. Circa 300 mila le persone rimaste senza un’abitazione.  In provincia di Salerno il bilancio ufficiale delle vittime fu di 674 morti e di 2.468 feriti, con interi paesi falcidiati.  La frattura generata nel sottosuolo dal sisma raggiunse la superficie terrestre generando una scarpata di faglia visibile per circa 38 chilometri  .Simbolo del sisma dell’80, il tragico crollo del tetto della chiesa di Balvano dove morirono  66 persone, per la maggior parte bambini e ragazzi. I ricordi dei giorni del terremoto sono indelebili. Il terrore di chi lo ha vissuto, si ripresenta ad ogni nuovo sisma che si registra, anche il più lieve. Il boato durato 90 secondi, i giorni vissuti nelle tende e nei prefabbricati poi, la macchina dei soccorsi attivatasi tardi, come denunciato dalla stesso Presidente della Repubblica Sandro Pertini. La ricostruzione lenta, e ancora non terminata in alcune zone, dopo ben 42 anni. Una tragedia che non si può e non si deve dimenticare.

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