Condoni a Ischia. Un ingegnere valdianese 4 anni fa lanciò l’allarme. Napoli: “Conte non può avere la coscienza pulita”

Quattro anni fa un ingegnere di Auletta e conosciuto in tutto il Vallo di Diano, in quanto ha lavorato per numerose amministrazioni ed enti, ha lanciato un allarme, inascoltato per Ischia. Si tratta di uno dei nostri esperti della trasmissione Blog: Michele Napoli. L’esperto aveva scritto, nel 2018, dei condoni voluti dal Governo Conte per l’isola partenopea. Si trattava di un commento al decreto legge 28.09.2018 n. 109 dal titolo “Disposizioni urgenti per la citta’ di Genova, la sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti, gli eventi sismici del 2016 e 2017, il lavoro e le altre emergenze”, commento che letto oggi, all’indomani della tragedia di Casamicciola è da brividi. E che fa riflettere sull’argomento “prevenzione” del rischio idrogeologico e mancata volonta di prevenire davvero.
Napoli fa una disamina del decreto nel quale si dice, in pratica, – spiega Napoli – che “si tratta di quegli immobili “abusivi” per i quali è già stata presentata la domanda di condono. Non si tratta di una sanatoria generalizzata ma riguarda quelle pratiche che giacciono da anni presso gli Uffici Tecnici. Dove sta però l’inghippo? Sta nel fatto che il Comma 1 dice, traducendo per i non addetti ai lavori, quale che sia il condono (tre i condoni in Italia – ndr) a cui la domanda fa riferimento le domande debbono essere trattate come se fossero state presentate a norma del primo condono. E’ qui sta l’assurdità”. Napoli lo spiega meglio: “E’ noto infatti tra gli operatori che dei tre condoni edilizi rilasciati in Italia, il primo, quello del 1985 (alle quali regole ci si deve rifare), è notoriamente il più ampio, mentre quelli del 1994 e 2003 si limitano a riaprire i termini con numerose precisazioni in ordine alla loro portata. Vale la pena ricordare che il condono del 1994 escludeva dalla definizione agevolata delle violazioni edilizie le opere abusive che avevano comportato ampliamento del manufatto superiore al 30 per cento della volumetria della costruzione originaria ovvero, indipendentemente dalla volumetria iniziale, un ampliamento superiore a 750 metri cubi. Mentre il condono condono del 2003 dichiarava comunque non suscettibili di sanatoria numerose categorie di opere. Tutte queste limitazioni inserite nei condoni successivi per i 4 comuni dell’isola di Ischia colpiti dal terremoto del 21.08.2017 non esistono più”. Dunque scrisse quattro anni fa Napoli “per concludere, da ingegnere (senza considerazioni politiche) si, si tratta di un provvedimento ingiusto, iniquo e salva delinquenti”. Ecco, quattro anni fa queste considerazioni sono tutte ancora vere e purtroppo tragicamente confermate dai fatti su cosa vuol dire condonare e non prevenire.