Poeta, musicista, compositore e direttore artistico. Il pollese Giovanni Di Donato tra i finalisti del Premio De André

Giovanni Di Donato cantautore originario di Polla, molto legato alla sua terra e all’intero Vallo di Diano, tra i finalisti della 21esima edizione del Premio Fabrizio De André sezione poesia.

Finché la luce non ci prenderà” è l’ultima opera di Giovanni. Dopo 10 anni dalla prima pubblicazion, ha scelto di raccogliere le poesie più significative e quelle che hanno ricevuto in passato anche un premio importante aggiungendone altre 11 nuove poesie, e mai si sarebbe immaginato di arrivare tra i finalisti del Premio Fabrizio De André sez. poesia, con la poesia intitolata “Viale Certosa” anche se aveva avuto un riscontro inaspettato al Festival Internazionale di Poesia di Milano per il suo ultimo libro.

Il Premio De André è nato a Roma nel 2002 svolgendosi ogni anno alla Magliana, in piazza Fabrizio De André, e nasce per dare risalto a nuovi artisti che si distinguano per l’originalità delle loro composizioni, sia musicali che poetiche.

Le finali di questa edizione si terranno il 12 gennaio 2023.

La sua carriera artistica

Giovanni nasce nel 1988 a Polla, nel 2007 si trasferisce a Potenza e proprio nel capoluogo lucano che fonda insieme ad alcuni compagni di università una delle band heavy-metal più apprezzate del panorama musicale estremo meridionale e non solo, i Devilass, con il quale incide un LP nel 2011 dal titolo “Devilass” dove è contenuta la famosa “Soldier”, canzone che è stata trasmessa in molte radio anche estere. Nello stesso anno viene contattato da Luigi Ruggeri, direttore della casa editrice Ma.Gi. Editore di Messina, il quale gli da la possibilità di pubblicare nel 2012 la sua prima silloge poetica dal titolo “Vertigine”. Furono pubblicate soltanto 1000 copie, le quali andarono a ruba. Fu in quel periodo che si riavvicinò alla chitarra classica, al flamenco e soprattutto alla tarantella.

Band dal nome “Marmora” ispirata alla strega pollese Maria Marmora

Il giovane artista decide di cominciare un percorso musicale diverso, senza tralasciare gli impegni con i Devilass, portando in giro le sue poesie in uno spettacolo etnico-psichedelico, formando una nuova band dal nome “Marmora” ispirata alla strega pollese Maria Marmora decapitata nel ‘600 dalla popolazione pollese, per evitare l’arrivo della Santa Inquisizione, e proprio da questa storia nasce anche un suo brano: “Tarantella della Strega“. Ed è durante gli impegni musicali con i Marmora che dà alla luce la seconda raccolta poetica dal titolo Evasione dagli Inferi, la quale fu distribuita nel 2015 da “La Feltrinelli”. Un successo inaspettato, anche perché la poesia è sempre stato un genere letterario di nicchia, ma questa sua raccolta fu fra le più vendute della sua categoria in Italia. Dopo gli innumerevoli concerti con i Devilass e con i Marmora, e dopo aver collaborato con numerosi artisti nell’ambiente musicale popolare ed heavy metal, come Danilo Vignola, Gio Di Donna, Walkyrya, Francesca Rondinella, Marco Lopomo, torna a comporre un altra colonna sonora agli inizi del 2016, sempre per il teatro Lab San Massimo, “La Tempesta” di William Shakespeare, diretta dal LaB Salerno; suonando la chitarra, la balalaika e l’ukulele, con al fianco il percussionista Alessandro Ferrentino.

Com’è nata la sua passione per la musica?

Spiegare come sia nata la sua passione, risulta difficile. Giovanni è cresciuto in una casa piena di strumenti musicali. Sua madre aveva un paio di chitarre e una pianola, inizialmente la passione per la musica l’ha vissuta come una sorta di condizione interiore.

Ha seguito lezioni di pianoforte, anche se, il suo insegnante non lo aveva per nulla aiutato ad amare la musica, cosi Giovanni comincia a studiare la musica da autodidatta aiutandosi con la chitarra della mamma.

Penso la musica sia una forma espressiva universale, mi sono ritrovato più volte a suonare con musicisti d’ogni provenienza geografica,  il “la” minore che suonavamo era universale e non teneva conto d’alcuna differenza, quella nota abbatteva ogni confine o barriera. Un linguaggio universale che unisce il mondo. L’arte non è divisione e competizione, bensì crescita e condivisione”

Chitarrista in vari ensemble musicali, nel 2018 decide di intraprendere la strada da solista pubblicando l’album “A.C.C.L” per la FuffaRecordz con il quale gira tutta Italia e parte dell’Europa con le sue canzoni etno-folk ricevendo il premio “PRIMULA D’ORO” per la cultura e lo spettacolo.

Presente in quest’album come canzone la “Tammurriata di Periferia  inserita nell’archivio mondiali delle canzoni tradizionali, mentre a fare da chiusura all’album è la canzone intitolata Ninna nanna del Tanagro” inserita nell’archivio italiano delle “Canzoni contro la Guerra”.

Ha pubblicato inoltre, tre raccolte poetiche, un romanzo e un manuale rivolto ai bambini per imparare le tecniche della tammorra e del tamburello il quale il ricavato è stato devoluto in beneficenza all’AISM.

Oltre 500 concerti e cura laboratori di musica popolare rivolti a bambini e ragazzi, Giovanni Di Donato è energia pura, è magia ma soprattutto è arte.

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