Nasce ISA, l’Assistente Virtuale Personalizzato realizzato dall’Università di Salerno per la Corte di Appello di Salerno

Un prototipo, un ecosistema di intelligenza artificiale a servizio di magistrati, uffici per il processo, distretti giudiziari, già in funzione.

 

Si chiama ISA ed è l’assistente virtuale personalizzato, realizzato dall’Università di Salerno, che supporterà il lavoro degli Uffici per il Processo, in collaborazione con il Distretto di Corte di Appello di Salerno.

 

ISA, acronimo di Intelligent Assistent Salerno, è già in funzione e rientra nel Progetto “StartUPP – Modelli, Sistemi e Competenze per l’implementazione dell’ufficio per il processo”: progetto per il miglioramento dell’Ufficio-Per-il-Processo, vede in prima linea l’Università di Salerno in collaborazione con gli uffici giudiziari e gli ordini forensi del distretto di Corte d’appello di Salerno, in rete con le Università della Puglia e della Calabria e i rispettivi distretti giudiziari e Ordini degli avvocati, per l’implementazione di modelli operativi innovativi negli Uffici giudiziari per lo smaltimento dell’arretrato e per definire approcci macro-organizzativi, micro-organizzativi e gestionali.

 

ISA è un prototipo, un ambiente di intelligenza artificialeuna interfaccia intelligente tra sistemi software complessi e esseri umani, in particolare magistrati, giovani funzionari addetti agli uffici per il processo e presidenti di sezione.

 

Il modello elaborato dall’ateneo e presentato dal prof. Vittorio Scarano, docente del Dipartimento di Informatica, svolge il ruolo di facilitatore per assistere e supportare l’operatore, raccogliere feedback e stimolare suggerimenti. A partire dalle richieste pervenute dalla Corte di Appello di Salerno, sono state elaborate le prime QueryTre le esigenze fondamentali della fase embrionale, suscettibile di future innovazioni: poter monitorare lo stato dei processi, conoscere il numero di cause pendenti ultra decennali o ultra triennali, promuovere l’utilizzo dei sistemi informatici esistenti, al massimo delle loro potenzialità.

 

Il modello è stato anticipato, nei giorni scorsi, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario dalla Prof.ssa Paola Adinolfi, Responsabile Scientifico del progetto e Direttore del Master DAOSan presso il Dipartimento di Scienze Aziendali – Management & Innovation Systems (DISA-MIS) dell’Università degli Studi di Salerno.

“La proposta è sviluppata nell’ambito del progetto StartUPP – sottolinea il Coordinatore Scientifico, Prof.ssa Paola Adinolfi – L’obiettivo è aggredire l’arretrato, ridurre la durata del processo e realizzare un miglioramento nel funzionamento degli uffici giudiziari, in un rapporto virtuoso tra ateneo e Corte di Appello di Salerno. Abbiamo intrapreso un’analisi preliminare per individuare le criticità, che in realtà sono caratteristiche tipiche delle burocrazie professionali, con un’ampia percentuale di professionisti con un elevato grado di un’autonomia decentrata non comprimibile. L’esigenza fondamentale delle burocrazie professionali è supportare il professional, nel caso specifico il magistrato, che sconta una solitudine organizzativa.”

Collegati in streaming, durante la presentazione demo del funzionamento di Isa, presidenti, funzionari amministrativi, dirigenti e avvocati dei Tribunali di Salerno, Nocera e Vallo della Lucania del Distretto della Corte di Appello di Salerno. Apprezzo molto che tanti siano collegati in streaming: dimostra la sensibilità per questo progetto – afferma il Presidente della Corte di Appello di Salerno, Iside Russo – Il Rettore Vincenzo Loia, con grande disponibilità, ha dimostrato di voler proseguire con questo progetto, con convenzioni tra Università e Corte di Appello. ISA è uno strumento molto utile, in molti distretti manca il funzionario statistico. L’assistente virtuale ci permette di avere risposte, di fotografare il carico dei processi, la quantità e la qualità. Oggi il magistrato deve avere il controllo e la gestione del proprio ruolo: significa molto, soprattutto per i civilisti, che sono i giudici più soggetti al disciplinare per ritardi perché non si riesce a gestire l’enorme entità di flussi in entrata. È molto importante sapere per ogni giudice, civile in particolare, quante cause sono a ruolo e la tipologia. Abbiamo così un rapporto immediato tra l’essere umano e il software”

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