Sversamenti nel Vallo di Diano. Il perito evidenzia ad Atena Lucana una a presenza di idrocarburi molto superiore ai limiti

Si è tenuta questa mattina, a Lagonegro, una nuova udienza del processo Shamar, che vede imputate otto persone per presunti sversamenti di rifiuti industriali, liquido di risulta della pulizia di macchinari, nel Vallo di Diano. E’ stato ascoltato il tecnico della Procura di Lagonegro che ha illustrato i risultati dei due diversi sopralluoghi avvenuti ad Atena Lucana, in un terreno nei pressi di un’abitazione dove sarebbero stati sversati – secondo quanto scoperto dai carabinieri – dei rifiuti liquidi. Secondo il tecnico della Procura è emersa che la presenza degli idrocarburi nel terreno in questione sia molto superiore al massimo consentito dalla legge. Si tratta di un’area dove anche l’Arpac ha proceduto con i rilievi. I rifiuti sono stati classificati come speciali pericolosi senza poterne definire il codice perché non si conosceva la provenienza del contaminante. Al secondo sopralluogo del Ctu – consulente tecnico d’ufficio – hanno partecipato anche le parti interessate al processo in contraddittorio, e in questo è stata rilevata la presenza massiccia di idrocarburi.  Presenti in aula, nel Tribunale di Lagonegro anche gli avvocati Camillo Celebrano e Teresa Lopardo che tutelano i Comuni di Atena Lucana e Sant’Arsenio, costituiti parte civile, così come Legambiente, e i rappresentati del Comitato “Resta”. Prossima udienza a giugno per ascoltare i testi del pm.

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