Il progetto. Lo stato “salute” del Parco del Cilento, Vallo di Diano e Alburni attraverso lo studio delle api: i dati

Due anni di studio ed osservazione della salute delle api nel territorio del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano Alburni. E’ il progetto che ha visto tra i protagonisti del biomonitoraggio ambientale nel territorio del Parco, anche il professore Antonio De Cristoforo, dell’Università del Molise. Il progetto ha visto l’installazione di sei stazioni di biomonitoraggio a Buonabitacolo, Alani, Canfora, Polla, Roccagloriosa e Sicignano degli Alburni. “L’attività è consistita nel prelievo periodico di campioni di miele e di api con successiva analisi in laboratorio alla ricerca di due inquinanti: ossia i metalli pesanti di prodotti utilizzati in agricoltura, ha spiegato il Professore De Cristofaro. “Contemporaneamente in ogni stazione di biomonitoraggio, costituita da apiari, sono stati installate delle gabbie “under basket”, atte a registrare la mortalità settimanale delle api. Sono stati analizzati i metalli pesanti i cui dati sono stati estrapolati soprattutto dalla matrice del miele. Sia i classici, segnalati come “tossici” (cadmio, piombo, nichel, cobalto, antimonio ecc) che quelli ritenuti “meno dannosi” (selenio, alluminio, ecc). I risultati, fortunatamente, in tutto il territorio del Parco, anche nelle aree più antropizzate, rivelano una situazione è nei limiti di legge anche se diversificata nei diversi comuni.
“Morìe da fitofarmaci non si sono registrate, aggiunge il professore De Cristofaro. Nell’estate del 2021, c’è stata una morìa, in particolare ad Alani e a Canfora, ma da un’analisi successiva la causa della mortalità è stato accertato fosse “parassitaria” quindi non dovuta a trattamenti fatti in fioritura”.
L’INTERVISTA INTEGRALE AL PROF. ANTONIO DE CRISTOFARO – UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DEL MOLISE