Voto di scambio già in uso a Pompei. La scoperta: esistevano già 2.000 anni fa

L’antica Pompei non smette mai di sorprendere.
E’ di oggi la nuova scoperta che stavolta riguarda la vita politica del tempo, non molto distante dagli usi e costumi odierni.
All’interno di una domus riemergono infatti delle scritte elettorali, in latino conosciute come manifesta, ed emerge che il voto di scambio era già utilizzato anche ai tempi degli antichi romani.
Come riporta E-Journal, la rivista interna del Parco Archeologico pompeiano, la domus protagonista della recente scoperta ospitava al suo interno anche un panificio e l’invito, che si legge sulle scritte era quello di votare, per la carica edile, Aulus Rustius Verus (Aulo Rustio Vero) un nome già noto nella politica dell’epoca.
“Edili e fornai collaboravano ai limiti della legalità”, spiega Maria Chiara Scappaticcio, latinista dell’Università Federico II di Napoli e co-autrice dello studio, “e anche Aulo Rustio Vero potrebbe aver capito fin da subito, quando ancora brigava per diventare edile e nel pieno della sua campagna elettorale, che (soprattutto) di pane vive l’elettore”.
La frase elettorale tradotta dal latino recita: “Vi invito a votare per Aulo Rustio Vero, candidato edile, uomo degno della carica dello Stato”.
Evidentemente le elezioni ebbero un esito molto positivo per Aulo Rustio, che nella sua scalata politica raggiunse nel 73 dopo Cristo la massima carica cittadina, quella di duumvir(duonviro), ovvero uno dei due magistrati con mandato annuale che erano di fatto gli amministratori unici della città.
Marianna Feliciello