San Pietro al T., vasto incendio sulla montagna che conduce al Santuario del Crocifisso. Ordinanza del Sindaco

 

imageVasto incendio, nella notte, sulla dorsale sud della montagna che conduce alla Santuario del Crocifisso a San Pietro al Tanagro. Sul posto sono intervenute due squadre dell’anticendio boschivo della Comunità Montana Vallo di Diano coordinate da una pattuglia del Corpo Forestale dello Stato di Teggiano guidata dal Sovrintendente Capo Vincenzo Lomonte, che sono riusciti a spegnere l’ incendio e limitare i danni a circa 3 ettari di superficie bruciata. Il rogo si è sviluppato nella notte, una condizione che ha favorito lo sviluppo delle fiamme ed ha impedito ai Vigili del Fuoco di operare a causa sia delle condizioni di visibilità che dell’orografia della zona particolarmente impervia con una forte pendenza.  Fondamentale anche l’aiuto di diversi cittadini di San Pietro al Tanagro che sono intervenuti per cercare di domare l’incendio. Lungo la dorsale della montagna, ci è una strada che porta in cima,  al Santuario luogo di pellegrinaggio in questi giorni, in vista della Festa del Crocifisso in programma proprio domani nel piccolo centro di San Pietro al Tanagro. Una festa già macchiata dalla tristezza per il decesso di ieri di un pensionato coinvolto in un incidente stradale. Questa mattina è stato vietato ai fedeli, per la loro incolumità, di raggiungere il santuario per la Novena quotidiana in attesa della festività di domani.

 

 

ordinanza san pietroIl Sindaco di San Pietro al Tanagro, Domenico Quaranta, ha emanato in mattinata un’ordinanza con la quale viene vietato di percorrere la strada che conduce al Santuario. Si tratta di una scelta dovuta per preservare la pubblica incolumità dei cittadina. La tradizione vuole che i fedeli salgano al Santuario le celebrazioni religiose e per accompagnare, giù in paese, in processione, la Croce con Gesù morto, per il commovente “incontro” con la Vergine Maria. Sono in corso indagini per stabilire la natura dell’incendio. Il Corpo Forestale attraverso l’applicazione della tecnica MEF “metodo delle evidenze fisiche”  avrebbe individuato il punto di innesco del fuoco e ha avviato una serie di indagini per l’ individuazione del responsabile per l’ ipotesi di reato di incendio boschivo, distruzione e deturpamento di bellezze naturali, in quanto l’area è compresa nel perimetro del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni.

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