Tribunale di Sala C.na (SA): il Sindaco Ferrari spiega le motivazioni del rinvio della Commissione di manutenzione dell’Ufficio Giudiziario.

Si sarebbe dovuta tenere nella mattinata di oggi, presso il Tribunale di Sala Consilina la Commissione di manutenzione dell’Ufficio Giudiziario di Sala Consilina, riunione alla quale era prevista la presenza del Presidente del Tribunale di Lagonegro, del Presidente del Tribunale di Sala Consilina del Sindaco della cittadina per dare il via alla fase preparatoria al trasferimento del presidio di giustizia salese a quello di Lagonegro.  Ma così non è stato. La Commissione è stata infatti rinviata, come spiega lo stesso primo cittadino di Sala Consilina, Gaetano Ferrari, in una nota stampa. “Non mi è sembrato opportuno, scrive Ferrari,  che, con così largo anticipo rispetto all’avvio della revisione della geografia giudiziaria prevista dal 3 settembre 2013, si cominciassero a porre in essere gli adempimenti tecnico-burocratici per il trasferimento del nostro presidio di giustizia. Pertanto, di comune accordo con l’intera amministrazione comunale, ho preferito chiedere di rinviare la riunione. Nel documento Ferrari inoltre pone delle domande per avvalorare la sua tesi: In una di queste Ferrari infatti si chiede se non sia “fuori luogo, procedere all’allocazione dei nuovi uffici lagonegresi se, al momento, non è stata varata neanche la nuova pianta organica del palazzo di giustizia lagonegrese? E Come si può stabilire, continua il Sindaco,  l’allocazione degli uffici in presenza di un ricorso pendente dinanzi alla Corte Costituzionale ? “Mi è sembrato pertanto, più che opportuno, ha concluso il Sindaco, chiedere di rimandare la riunione anche perché l’Amministrazione comunale di Sala Consilina, continuerà a combattere sino alla fine per il mantenimento in vita del nostro tribunale. In merito al rinvio, nel pomeriggio di ieri era intervenuto anche l’ex Sindaco di Sala Consilina  Giuseppe Colucci che definisce la  riunione della Commissione di manutenzione programmata, e poi slittata, “ inopportuna” con “il sapore quasi di volersi assicurare il risultato finora raggiunto da parte di chi ha sostenuto un tale scellerato accorpamento, senza preoccuparsi della reale risposta di giustizia e del costo che tutta la collettività ne dovrà subire”. “Ma noi, ha concluso Colucci,  non dobbiamo rassegnarci e, per far capire a chi ci governa (o governerà) che la nostra non è una battaglia di campanile, ma una guerra di giustizia, dobbiamo riprendere le azioni di lotta già avviate e far sentire la nostra voce.

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