Dal Governo le linee guida per l’assistenza dei profughi ucraini sul territorio nazionale

Il dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha diramato una nota contente le indicazioni in ordine alla accoglienza e assistenza dei profughi ucraini. La particolare emergenza dettata dal conflitto russo-ucraino ha puntato i riflettori su quella che pare essere la più grande emergenza umanitaria dell’era moderna, impegnando l’Italia sui due fronti dell’assistenza umanitaria da realizzarsi sia nei territori colpiti dalla guerra che in Italia.

Per consentire l’avvio degli interventi e delle iniziative necessarie, il Capo del Dipartimento della protezione civile ha emanato apposite ordinanze con l’obiettivo di coordinare le misure inziali di soccorso e assistenza all’estero (Ordinanza del Capo del dipartimento della protezione civile – OCDPC n. 870 del 2 marzo 2022) e quelle di accoglienza, soccorso e assistenza alla popolazione proveniente dall’Ucraina in Italia (OCDPC n. 872 del 4 marzo 2022, n. 873 del 6 marzo 2022 e n. 876 del 13 marzo 2022). Fondamentale è e rimane la stretta rete di comunicazione tra le varie istituzioni in modo da consentire una ricognizione, continuamente aggiornata, delle diverse forme di coordinamento a livello regionale.

Si legge nella nota: “la Regione valuta, sulla base dell’intensificarsi dei flussi sul proprio territorio di profughi, la necessità di stabilire un percorso di prima assistenza che deve anzitutto garantire I’ individuazione di una o più aree di transito e prima accoglienza ,dove indirizzare il primo ingresso e/o di snodo interno al territorio. In corrispondenza di tali aree occorre organizzare dei presidi, operativi in modalità quotidiana, anche attraverso il supporto del volontariato organizzato di protezione civile, che potranno essere localizzati in corrispondenza di stazioni ferroviarie, portuali, aeroportuali o di autobus di linea, sulla base dell’analisi dei flussi che viene fatta all’interno di ogni singola regione, rappresentando un punto di assistenza alla popolazione ucraina al suo arrivo, al fine dell’espletamento dei primi adempimenti socio-sanitari ed amministrativi, quali il test molecolare o antigenico per SARS-CoV-2, nonché I’ identificazione ed eventualmente, l’approntamento della logistica per il trasporto di persone, anche mediante mezzi speciali”

Pertanto, chi entra sul territorio nazionale deve, prima di tutto, attivarsi per la dichiarazione di presenza , da rivolgere al Questore entro 8 giorni dall’ingresso su suolo italiano. Questa dichiarazione consentirà al cittadino ucraino di ottenere un permesso della durata di tre mesi e, parallelamente, potrà essere presentata la domanda di asilo per ottenere protezione internazionale. Inoltre, ai cittadini ucraini è consentito ottenere uno speciale permesso della validità di un anno che consentirà loro lo svolgimento di attività lavorativa e sarà valido sino al 4 marzo 2023. Parimenti, chi si offre di ospitare persone provenienti dalla zona di guerra, dovrà presentare la dichiarazione di ospitalità entro 48 ore anche al comando di polizia municipale, anche al fine di garantire la migliore integrazione lavorativa e scolastica dei profughi ucraini. Fondamentale è, poi, la garanzia dell’assistenza sanitaria che potrà essere ottenuta presentando la dichiarazione di presenza all’Asl e che consentirà al cittadino ucraino di ottenere il codice STP provvisorio, necessario per l’assegnazione di un medico di base e l’espletamento delle procedure di vaccinazione. Chi non dovesse già avere, invece, una sistemazione potrà rivolgersi al comando di polizia municipale che attiverà la rete di accoglienza con la Caritas diocesana e le associazioni e gli organismi solidali operanti sul territorio.

Massima attenzione deve, invece, essere posta nelle procedure di accoglienza dei minori non accompagnati e che, ad oggi, rappresenta il punto più delicato del sistema. Infatti, a fronte delle tante organizzazioni che si sono attivate per ottenere adesioni a parte di famiglie interessate all’adozione di minori, le Istituzioni hanno precisato che alcuna deroga è stata prevista rispetto al procedimento ordinario di adozione e che, in ogni caso, a giorni saranno emanate linee guida sulla procedura da seguire in caso di minori non accompagnati.

Per ogni informazione, i cittadini italiani che vogliono rendersi disponibili in questa importante e grande catena di solidarietà, potranno rivolgersi ai Comuni per ottenere le indicazioni precise sull’iter da seguire

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