Emozioni e applausi per la corsa a piedi scalzi a Salvitelle. Caruso concede il bis

Si ripete, ed emoziona sempre, la corsa a piedi scalzi a Salvitelle: 37 partecipanti, due ali di folla ad accoglierli alla fine del sentiero del monte. Una storia lunga 275 anni. Da oltre due secoli e mezzo corrono a piedi scalzi lungo i sentieri del monte Serra San Giacomo, a quota 902 metri, per arrivare nella chiesa nel centro cittadino e baciare il piede del simulacro della statua di San Sebastiano Martire. Quasi tre secoli fa fu per una sfida “internazionale”, ora la competizione fa spazio a fede e tradizione. Tre secoli fa, tra la fine del 1700 e gli inizi del 1800 sulla ‪Serra San Giacomo, ‬era in corso un’esercitazione di fucilieri francesi. I pastori di Salvitelle sfidarono a piedi nudi i soldati francesi che, invece, indossavano pesanti scarponi. Ovviamente i pastori, a piedi nudi, puntualmente superarono i francesi meglio equipaggiati. Nel presente, l’ultima domenica di agosto, quella storia che ha segnato la storia del paese di neanche mille anime si ripete. Tre botti pirotecnici e al fumo del terzo colpo, quando sono le 18 del pomeriggio, si corre, a piedi nudi, tra rovi, spine e pietre taglienti per giungere per primi in chiesa e baciare il piede del simulacro della statua di San Sebastiano Martire. La corsa tra i rovi, il dolore e anche la fatica, pur se il percorso è breve, trova soddisfazione nelle due ali di folla che attendono i partecipanti. Pietro Caruso ha vinto, ieri, per la seconda volta consecutiva. Uno sprint che gli ha quasi tolto il fiato per l’ultimo gradino, quello che porta al bacio della statua sacra, tanto che ha dovuto sostenerlo il medico della competizione. Si tratta di una corsa che vede come protagonista chiunque, adulti e bambini, purché residente a Salvitelle, oppure figlio di emigrante, perché il sangue di quei pastori che tre secoli fa sconfissero i francesi deve continuare a correre. Terminata la gara, i podisti dai piedi nudi disinfettano le ferite dei piedi immergendoli in tinozze di vino rosso paesano.

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