A 13 anni dalla tragica scomparsa del Sindaco Pescatore, la Fondazione Vassallo viene sfrattata dal Castello di Pollica

Nel tredicesimo anniversario dalla tragica morte di Angelo Vassallo, Sindaco di Pollica, la Fondazione a lui dedicata, presediuta dal fratello di Angelo, Dario, racconta tramite una nota stampa di essere stata sfrattata dalla sua sede storica, il Castello Capano di Pollica.

Nonostane il bene comune fosse stato già precedentemente acquisito dalla Fondazione; Il 20 ottobre 2021, con la delibera n. 23 e l’approvazione unanime del consiglio comunale, la giunta comunale deliberava che la Fondazione Vassallo non potesse più avere la sua sede nel Castello Capano, adducendo a tale decisione la motivazione per cui la Fondazione “non abbia prodotto ” in questi anni.

“La realtà è che abbiamo diffuso i principi di Angelo Vassallo in tutto il mondo.”- Risponde cosi il Presidente Dario, che continua- ” Questo sfratto è un’offesa alla memoria di mio fratello e un oltraggio all’importante lavoro svolto dalla Fondazione. Una scelta che solleva preoccupazioni sulla gestione dei fondi pubblici relativi al Castello Capano. Chiedo alla magistratura di indagare su come vengono utilizzati i soldi pubblici in relazione a questa proprietà, invitando le autorità ad estendere l’indagine anche a Bologna e Catania.”

La fondazione ha anche inviato una lettera alla segretaria del Partito Democratico(di cui Angelo era membro), Elly Schlein, richiedendo un’indagine politica sull’operato dell’amministrazione di Pollica e invitando il partito a prendere una posizione chiara su questa vicenda.

La Fondazione Vassallo continuerà a lottare per la memoria di Angelo Vassallo e per la realizzazione dei suoi ideali. Il continuo delle indagini su questo caso rappresenta una speranza di giustizia che, dopo 13 anni di silenzio e omissioni, potrebbe finalmente portare a una risposta.

“Angelo Vassallo non ha bisogno di retorica”, conclude Dario Vassallo. “Chiediamo azioni concrete e una giustizia che finora è stata negata a mio fratello e alla Fondazione. La morte di un sindaco è una ferita profonda per la democrazia e per lo Stato, e non possiamo permettere che resti impunita”.

Marianna Feliciello

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