Giuseppe Pucciarelli: il musicista di Caggiano da un milione di streaming e il jazz che gli scorre nelle vene

Una chitarra, la musica tra le mani e il jazz in tasca accompagnano la storia di Giuseppe Pucciarelli, compositore e musicista di Caggiano, che con una valigia piena di obiettivi si è trasferito a Londra nel 2011 studiando presso l’Institute of Contemporary Music Performance e dando vita a una carriera da musicista da un milione di streaming su Amazon Music per il suo album “ Shall we say it is worth it” registrato nel 2017 ma ripubblicato nuovamente da Ubuntu Music, un’etichetta jazz britannica. “Questo album è stato registrato, paradossalmente, prima di aver studiato a Londra, – precisa Giuseppe – con i miei più fidati collaboratori Aldo Capasso, Marco Gagliano e Ergio Valente con cui ho registrato anche il mio secondo album “Uplift”. L’etichetta britannica ha inoltre pubblicato prima il mio secondo album e poi in seguito il primo, trovando interessante entrambi i lavori”. La carriera di Giuseppe è guida da tanto studio e da una formazione musicale sia italiana che inglese permettendogli di essere un professionista versatile ispirandosi anche a grandi artisti come John Scofield e Bill Frisell. Un’altra grande fonte di ispirazione è la sua Nadia, ovvero sua figlia, che lo aiuta tra una melodia e l’altra a comprendere il vero senso della musica e della vita. Tanti sono i progetti di Pucciarelli in programma, tra cui quelli già conclusi, ovvero il suo concerto in Slovacchia e i futuri tra Bristol e Londra.  Molto atteso è stato anche l’uscita del primo album di Sam Knight in cui Giuseppe suona la chitarra, “Si tratta di un disco molto particolare -spiega il musicista- dove sono presenti molte voci e orchestrazioni, un’idea di jazz dal suono moderno”.

La bellezza, pertanto, di ogni obiettivo raggiunto e quelli futuri da raggiungere da parte dell’artista, sono il frutto dei tanti sacrifici, dello studio e della sua consapevolezza di andare sempre avanti raggiungendo nuove mete e nuove possibilità di crescita, dimostrano come la musica racchiuda: cultura, libertà e ricordi tra cui quelli legati al proprio paese d’origine e ai numerosi affetti lasciati nella piccola piazza caggianese, che nonostante la lontananza non si dimenticheranno mai.

 

Mariela D’Elia

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