Operazione Andrea Doria: sequestrati 40 milioni di euro per attività illecite di stampo mafioso anche in

I Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria e dello S.C.I.C.O., sotto il coordinamento della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, stanno dando esecuzione ad un provvedimento emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale locale. Questo provvedimento dispone l’applicazione della misura del sequestro di beni per un valore complessivamente stimato in 40 milioni di euro. L’operazione coinvolge diverse regioni tra cui  Calabria, Campania e Lazio ed è il risultato di una complessa indagine economica-patrimoniale condotta dalla Procura locale e dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Reggio Calabria. Gli indagati sono due imprenditori di Gioia Tauro, sospettati di collusioni con la ‘ndrangheta della famiglia “Piromalli – Molè” di Gioia Tauro. L’indagine ha rivelato un sodalizio mafioso di notevole importanza, radicato nel tempo.

I nomi degli imprenditori sono emersi durante l’operazione “Andrea Doria”, finalizzata a contrastare l’infiltrazione della ‘ndrangheta nell’economia legale. Nel contesto di questa operazione, sono stati eseguiti provvedimenti cautelari personali contro 23 soggetti, con sequestri per oltre 620 milioni di euro. Gli imprenditori in questione sono attualmente coinvolti in un procedimento per reati, tra cui associazione di stampo mafioso.

L’indagine ha rivelato un sistema sofisticato di frode fiscale nel settore del commercio di prodotti petroliferi, basato su triangolazioni societarie fittizie per eludere l’IVA e le accise. L’associazione gestiva l’intera catena di distribuzione del petrolio, sfruttando intermediari e società fittizie per evadere in modo fraudolento le imposte. Le società coinvolte avrebbero dichiarato di possedere i requisiti per ottenere agevolazioni fiscali, acquistando il petrolio senza I.V.A. Successivamente, il prodotto sarebbe stato ceduto a prezzi competitivi a specifici clienti, danneggiando gli onesti imprenditori del settore.

Il riciclaggio degli incassi coinvolgeva anche famiglie di ‘ndrangheta interessate alla distribuzione di prodotti petroliferi. Gli imprenditori, considerati “colletti bianchi”, giocavano un ruolo chiave nel consentire alle consorterie criminali di operare con successo in un settore altamente redditizio.

In risposta a queste evidenze, la Direzione Distrettuale Antimafia ha incaricato il G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economica Finanziaria di Reggio Calabria e lo S.C.I.C.O. di condurre un’indagine economica-patrimoniale specifica per applicare misure di prevenzione contro gli imprenditori coinvolti.

L’operazione ha portato al sequestro di un patrimonio imprenditoriale consistente in sei aziende attive in vari settori, nove edifici, cinque veicoli, quattro orologi di lusso e disponibilità finanziarie, per un valore totale di 40 milioni di euro.

Questa azione testimonia l’impegno della Guardia di Finanza e dell’Autorità Giudiziaria di Reggio Calabria nel contrastare l’accumulo illecito di patrimoni da parte delle consorterie criminali mafiose, con l’obiettivo di preservare la legalità, proteggere le imprese oneste e garantire la trasparenza e la sicurezza economico-finanziaria.

Giuseppe Giardullo

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