Chiusura del Carcere di Sala Consilina, nessuno dei “responsabili” ci mette la faccia: ma la battaglia continua
All’incontro sul Carcere di Sala Consilina nessun rappresentante del Ministero della Giustizia e della Regione Campania, mentre dei Parlamentari uscenti l’unica a metterci la faccia è stata la Senatrice Angela Saggese del PD.
Nonostante queste premesse quasi scontate, visto il totale vuoto politico che ha consentito nei mesi scorsi a ciechi burocrati di portare a compimento l’ingiusta chiusura dell’Istituto Penitenziario salese, può considerarsi positivo l’esito del convegno svoltosi presso l’Auditorium Cappuccini e che, se non altro, ha riportato sotto i riflettori il tema del carcere.
E ha ribadito chiaramente una cosa: il Comune di Sala Consilina e l’Ordine degli Avvocati di Lagonegro su questa battaglia non arretrano e non si arrendono. Tra l’altro con buone chance di dimostrare le proprie ragioni, visto che la sentenza del Consiglio di Stato ha lasciato aperta una porta, attraverso la quale passa la obbligatoria convocazione del Comune salese e dell’Ordine degli avvocati da parte di chi voglia far ripartire il procedimento. “Perchè –ha fatto notare il sindaco Francesco Cavallone– paradossalmente il Carcere di Sala Consilina è ancora aperto, se è vero che il procedimento di chiusura ministeriale deve essere ripetuto per vizio di forma”.
Dal canto sul il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Lagonegro, Gherardo Cappelli, si è detto poco fiducioso nell’azione della politica presente e futura ed ha fatto notare che paradossalmente: “a volte, per ottenere qualcosa di giusto, sarebbe necessaria qualche forma di disobbedienza civile”. All’incontro hanno preso parte, tra gli altri, tre candidati alle prossime elezioni del 4 marzo: Luigi Giordano, Nicola Ammaccapane e Francesco Castiello, che come la Saggese hanno tutti assicurato il loro appoggio in questa battaglia di “Giustizia di legittimità”.
Presente anche il presidente della Comunità Montana Vallo di Diano Raffaele Accetta, il coordinatore del PD del Vallo di Diano Mimmo Cartolano e alcuni sindaci o rappresentanti dei Comuni valdianesi. Pochi per la verità, 1/3 circa del totale: a dimostrazione che prima di tutto sull’unità territoriale degli amministratori valdianesi si deve ancora lavorare molto, per poter ottenere risultati utili a tutta la comunità.
