Salerno: messa in vendita la Centrale del Latte, su di essa Granarolo e Parmalat.
La giunta comunale di Salerno ha deciso che la Centrale del latte sarà interamente ceduta. Palazzo di città venderà la totalità delle sue quote, ossia il 100%, come da delibera 299. Per questo, gli amministratori autorizzano l’indizione di una gara ad evidenza pubblica. Ma tacciono sulla base economica: «…il prezzo a base d’asta — si legge nell’atto — è definito dalla valutazione massima espressa dalla società Kpmg Advisory SpA con offerte in aumento». Saranno i dirigenti comunali a stabilirlo: «Successive determine dirigenziali» serviranno per approvare il bando e il disciplinare. Così gli assessori, per una volta in compagnia del sindaco viceministro Vincenzo De Luca, si sono liberati da rimostranze e proteste, comprese le preoccupazioni dei lavoratori e degli allevatori. La 299 arriva dopo un percorso iniziato nel dicembre 2011, quando la giunta comunale decise di valutare le municipalizzate: la delibera 1058 del 2011 già parlava di cessioni, richiamando norme nazionali. Tuttavia quell’atto non faceva menzione della Centrale, un gioiellino che risale al 1928, un vero e proprio pezzo dell’identità cittadina. Oggi l’azienda di Fuorni, presieduta da Ugo Carpinelli, vende latte e derivati, prodotti ortofrutticoli e pasta fresca. A più riprese, il sindaco ha manifestato l’idea di potenziare la capacità produttiva e di entrare nel mercato napoletano. E intanto prendeva slancio la corsa verso la dismissione. Cinque mesi fa, a marzo, il Comune ha avviato una ricerca di mercato sollecitando manifestazioni di interesse per le partecipate. La Centrale, con Salerno Energia, è risultata l’azienda più appetita, pure dai colossi Granarolo e Parmalat. Con queste prospettive, De Luca ha fatto portare in consiglio la Centrale. L’8 luglio l’assemblea ha autorizzato la vendita di quote, «anche totalitarie», restituendo la palla alla giunta.