Dati Ance Salerno: Il “nuovo” lavoro? Nella ristorazione, in agricoltura e nell’edilizia specializzata

Nel difficile contesto del mercato del lavoro campano emerge la mappa dei profili professionali più richiesti: addetti nella filiera della ristorazione ,  artigiani ed operai specializzati nel comparto delle costruzioni ed agricoltori qualificati. È il quadro evidenziato dal Sistema Informativo Excelsior (Unioncamere e Ministero del Lavoro) in relazione alle previsioni di assunzione formulate dalle imprese dell’agricoltura, dell’industria e dei servizi per l’anno in corso. I dati sono stati elaborati dal Centro Studi ANCE Salerno, che ha approfondito il quadro delle dinamiche nelle 5 province della Campania. Emerge – spiegano gli analisti del Centro Studi ANCE Salerno – una situazione molto fluida dove influisce nettamente l’indicatore della stagionalità, a conferma di percorsi lavorativi precarizzati e legati sostanzialmente ai trend riferibili al mercato turistico ed alla rotazione delle colture nel settore primario. Complessivamente i lavoratori in ingresso in Campania si attestano a 60.190 unità; quelli in uscita sono 70.270 con uno sbilancio negativo di -10.080.  I flussi in ingresso più positivi riguardano, in particolare, due macroaree di riferimento: le professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi; artigiani, operai specializzati e agricoltori. I numeri confermano che è proprio in questi due bacini di utenza professionale che si registrano i maggiori ingressi in tutte e cinque le province della Campania. Se si scende nel dettaglio dell’analisi dei flussi contrattuali riferiti ad artigiani, operai specializzati ed agricoltori, in  provincia di Salerno nel settore primario saranno 1.230 i rapporti di lavoro attivati, mentre si attesteranno a quota 610 quelli riferibili alle specializzazioni nelle costruzioni.  «Il quadro che emerge dall’analisi di Unioncamere – dichiara il presidente di ANCE Salerno, Antonio Lombardi – evidenzia che i profili professionali di operai specializzati da un lato e le figure richieste dalla filiera della ristorazione e della ricettività dall’altro, si configurano come riferimenti occupazionali di primaria importanza per gli asset produttivi più competitivi della regione: turismo, commercio, agroindustria e manifatturiero di qualità».

 

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