Piano di Zona S10. Fortunato attacca: “Sciacallaggio politico sugli stipendi arretrati. Ecco la verità”

Il Piano sociale di Zona S10 e gli stipendi mancati alle dipendenti diventano motivo di polemiche e precisazioni da parte del mondo politico. Anche, naturalmente, in vista delle prossime elezioni regionali. Il consigliere regionale, Giovanni Fortunato, interviene sul caso, del quale avevano trattato con un articolo riguardante l’intervento di Luigi Giordano. “Assistiamo a un ennesimo episodio di sciacallaggio politico. Alcuni politici locali soltanto oggi si siano preoccupati della mancata retribuzione dei lavoratori, che sfruttati all’osso e per poche centinaia di euro, come ulteriore premio, non vengono rimunerati con regolarità da troppo tempo. Ma si sa, non è mai troppo tardi per riparare, anche se il tutto sembra strumentale e di politica occasionale, tenuto conto dell’imminente appuntamento elettorale”. Fortunato, quindi, dà la sua versione. “Il sottoscritto, interlocutore diretto regionale, sollecitato dai sindaci di Polla, di Atena Lucana e da alcuni ex amministratori di rilievo, si è fatto portavoce della problematica, mettendosi in contatto con la responsabile del settore,  Rosanna Romano, che ha subito dato rassicurazioni sui pagamenti delle determine di settore . Per quanto mi riguarda, provvederò, quanto prima, alla verifica del reale pagamento dei lavoratori, non solo di cinque o sei mensilità, ma di tutti gli stipendi arretrati”. Fortunato punta il dito su un altro problema. “Il Piano di Zona S10 non ha un bilancio autonomo dal Comune Capofila di Sala Consilina, ragion per cui non si riesce a monitorare la gestione dei soldi versati dalla Regione Campania per i servizi sociali. I Comuni, poi, non pagano le compartecipazioni perché dall’Ufficio di Piano non vengono fatte le rendicondazioni. Per quanto concerne la gestione del servizio di assistenza domiciliare Home Care (Inpdap), tale servizio viene sì pagato mensilmente dall’Ente previdenziale, ma i fondi vengono trattenuti dal Piano di Zona, che, a sua volta, omette di pagare i dipendenti delle cooperative. Su tale questione ho già presentato una proposta di modifica della legge, persuaso da troppe situazioni pregresse analoghe, come quelle del Piano di Zona S/8 ed S/9, affinché si individuino i reali responsabili dei disservizi che cagionano gravi disagi, sempre alle fasce più deboli della popolazione. Quanto prima provvederò a far chiarezza sull’incresciosa situazione, insistendo sul fatto che la gestione dei servizi passi direttamente ai Comuni, in mondo che ci sia un reale risparmio di risorse che devono essere essere utilizzate esclusivamente per i servizi assistenziali”.

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