2015, anno dei processi: condannato l’autore della strage di Sassano e l’omicida di Polla

Sono i processi a farla da padrona nell’anno di cronaca del Vallo di Diano. Processi che riguardano numerosi episodi del nostro comprensorio e per quali sono arrivate le sentenze. Anche se non definitive. Il processo più atteso, naturalmente, è stato quello a carico di Gianni Paciello, il 22enne conducente dell’auto che il 24 settembre del 2014 ha travolto e ucciso quattro ragazzi a Sassano. Tra di loro anche il fratello più piccolo. Ebbene il barista sassanese è stato condannato a 10 anni e 4 mesi per omicidio colposo plurimo e guida in stato di ebbrezza. La Procura aveva chiesto 8 anni. Negli ultimi giorni del 2015, è terminato anche il processo d’appello a carico di Giovanni Cunsolo, il maresciallo dei carabinieri imputato per la morte di Massimo Casalnuovo, il meccanico di Buonabitacolo deceduto nei pressi di un posto di blocco dopo la caduta dallo scooter. Dopo l’assoluzione in primo grado, la Corte d’Assise d’Appello di Potenza ha ribaltato l’esito del processo e condannato a 4 anni e 6 mesi per omicidio preterintenzionale il maresciallo. E’ arrivata a sentenza anche la vicenda di Maria Dorotea Di Sia. Daddato, il conducente dell’auto che si andò a schiantare contro un muro a Bisceglie, è stato condannato a tre anni: una pena non ritenuta congrua dalla famiglia della giovane valdianese.
E’ arrivata, poi, anche la sentenza per l’omicidio di Olena Tonkoshkurova avvenuto a Polla. E’stato condannato a 26 anni di carcere Dmytro Zastavnetskyi, per l’omicidio della massaggiatrice di nazionalità ucraina di 50 anni barbaramente uccisa nel giugno del 2013 nella camera da letto della sua abitazione. Il giovane, allora 27enne, fu arrestato dopo 12 ore di serrate indagini dei carabinieri. Olena morì per dissanguamento dopo essere stata colpita alla gola con un coltello. Zastavnetskyi reo confesso, anche lui ucraino era residente nel comune di Polla da qualche anno dove viveva con la moglie, la figlia e la suocera. Per quanto riguarda, invece, il processo a carico di Pino Petrillo sulla morte di Nicola di Gloria avvenuta a Polla, l’avvocato di parte civile, Sebastiano Tanzola, ha presentato ricorso contro il maxi sconto avuto in appello. Due le inchieste, invece, che hanno fatto scalpore in questo 2015: “End of games”, portata avanti dai carabinieri di Sala Consilina, guidati dal capitano Emanuele Corda, con quattro persone arrestate per spaccio  internazionale di sostanze stupefacenti, e l’inchiesta sulla “Caritas” e l’immigrazione con don Vincenzo Federico, tra gli altri indagato per peculato. Anche se negli ultimi giorni dell’anno è arrivata la notizia di una possibile archiviazione sul caso.

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