Padula, il Magistrato Franco Roberti agli Studenti del Liceo Pisacane: “Il contrario della paura è la verità”

Nuovo appuntamento presso il Liceo Scientifico Pisacane di Padula con il progetto “Prevenzione della corruzione-testimonianze-da Joe Petrosino ai giorni nostri”, che ha visto protagonista venerdì mattina Franco Roberti, ex Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo ed ora assessore alla Sicurezza della Regione Campania.

Presenti all’iniziativa, nata dalla sinergia tra il Comune di Padula e il Liceo Pisacane, la dirigente scolastica Liliana Ferzola, il sindaco Paolo Imparato, l’assessore alla Cultura Filomena Chiappardo, il Comandante della Compagnia Carabinieri di Sala Consilina Davide Acquaviva, e il Luogotenente Giuseppe Iannarelli, alla guida della Guardia di Finanza di Sala Consilina.

Ad introdurre i lavori di presentazione del libro di Roberti, “Il contrario della paura”, è stato il giornalista Vincenzo Rubano. Una nuova importante opportunità per gli studenti del Liceo Pisacane di Padula, che hanno potuto dialogare con il Procuratore Roberti su temi di grande attualità: la lotta alla mafia e alla criminalità organizzata e le sue esperienze professionali, che hanno suscitato grande interesse ed ammirazione. Roberti ha spiegato ai ragazzi che il contrario della paura non è il coraggio bensì “la verità, perchè genera un rapporto di fiducia tra Stato e cittadini che in questo modo lo sentono dalla loro parte”. Il magistrato si è anche soffermato inevitabilmente sul delitto Vassallo, riprendendo alcune sue recenti dichiarazioni.

Secondo Roberti il delitto del Sindaco Pescatore non è tipicamente mafioso, ma il fatto che non si sia riusciti ad accertare cosa sia successo, nonostante gli sforzi investigativi, non significa che non si risalirà mai ad un colpevole. “È tutto molto più complicato –ha spiegato il Magistrato- proprio perché i mandanti e gli esecutori materiali dell’omicidio stanno sul territorio e sono protetti dall’omertà del posto”. Infine Roberti ha detto la sua anche sul Decreto Sicurezza: “Ci sono luci ed ombre –ha affermato- ma ne condivido la parte relativa alla materia dei beni confiscati. In particolare il principio che se i beni non possono essere destinati ad un uso pubblico, debbano essere venduti a privati”.

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