Incendio di rifiuti alla Sra. Il Comune di chiede l’intervento di Arpac e Asl

Il Comune di Polla ha richiesto l’intervento dell’Arpac e dell’Asl per avere maggiori chiarimenti su eventuale inquinamento dovuto all’incendio di rifiuti di sabato notte nella Sra nella zona industriale di Polla. Il vice sindaco Massimo Loviso ha interdetto il transito in tre strade della zona industriale, dove è situata l’azienda in quanto sono stati posizionate le balle “salvate” dall’incendio o solo danneggiate. Tra queste balle nella serata di ieri il consigliere regionale, Michele Cammarano (Movimento 5 Stelle) ha effettuato un vero e proprio blitz, che ha parlato di “Immagini inquietanti. Cammino tra cumuli di rifiuti che formano pareti che dominano lo sguardo e l’orizzonte, senza far vedere oltre. L’aria è irrespirabile. Ai miasmi si aggiunge l’odore acre dei rifiuti che bruciano. Poche altre volte in vita mia ho vissuto una simile sensazione. Sono a Polla. In fiamme il sito di stoccaggio di rifiuti”. Anche I’altro consigliere region e Francesco Emilio Borrelli ha parlato del caso di Polla. “Negli scorsi anni nello stesso impianto, infatti, si sono verificati altri incendi sempre di notevoli dimensioni. Inizia a preoccupare l’incredibile casualità di questi incendi. E’ probabile, a questo punto, che non si tratti di una coincidenza, ma questo saranno del forze dell’ordine, che ringraziamo per il lavoro svolto a stabilirlo”.

Si tratta del terzo incendio dal 2005 a oggi dei rifiuti stoccati nell’azienda. Nel 2005 si chiamava Fondeco ed era di altri proprietari. Poi l’altro incendio si è registrato nel 2012 con l’azienda già acquistata dalla famiglia Palmieri. Furono incendi, questi ultimi due, ben più gravi di quello di sabato notte. Anche se c’è preoccupazione da parte della cittadinanza di Polla e degli altri comuni che confinano con la zona industriale come Sant’Arsenio e Atena Lucana e si chiedono chiarimenti.

Sul posto oltre a tre squadre di vigili del fuoco per spegnere il rogo, anche la Gopi onlus Protezione civile di Polla con il caposquadra Angelo Caso, una pattuglia dei carabinieri (oltre a controllare la zona hanno dovuto placare un po’ gli animi quando è terminata l’acqua della prima squadra dei vigili del fuoco, tutto risolto in poco tempo e con diplomazia) e gli agenti della polizia locale.

2 risposte

  1. Giovanni ha detto:

    Purtroppo siamo di fronte a un esseimo fatto gravissimo per il nostro ambiente e la salute di tutti i Valdianesi. Bisogna reagire in modo deciso e pretendere la verita. Amministrazioni pubbliche, cittadini, associazioni e organizzazioni ufficiali devono far sentire la propria voce. C’è bisogno di controllo e sorveglianza del proprio territorio a comincaire dei sistemi si sicurezza di impianti come questi e sulla loro compatibilità ambientale.

  2. Giovanni ha detto:

    errata corrige : un ennesimo (essimo)

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