Salernitana, gioia ed eccessi. Anche la guerra tra Napoli e Salerno e il razzo cinese nel bilancio di Geppino D’Amico

Geppino Bilancio 15 maggio salernitana

Molto vario il menù questa settimana per il consueto “bilancio” del giornalista e storico Geppino D’Amico. In apertura ovviamente il dovuto omaggio alla grande impresa della Salernitana, con i contorni dei festeggiamenti che però sfumano dalla gioia alla tragedia. Senza dimenticare i cori inopportuni. Tra gli altri argomenti il tentativo di “scippo” dell’Alta Velocità e i “Razzi Cinesi”.

TESTO DI GEPPINO D’AMICO

Questa settimana è d’obbligo rendere omaggio alla Salernitana Calcio che contro i pronostici di inizio campionato è riuscita a strappare a squadre meglio attrezzate il biglietto per la Serie A, riconquistata dopo 23 anni. Purtroppo, però, la gioia del dopo Pescara si è trasformata in tragedia per la morte di un giovane tifoso ma non sono mancati altri episodi che nei prossimi giorni potrebbero avere risvolti negativi. Ne sono portavoce i Dirigenti degli Istituti scolastici salernitani che si sono detti preoccupati in vista dei prossimi esami di maturità. A mettere a rischio l’esame di Stato in presenza potrebbe essere il comportamento poco virtuoso, avuto da molti giovani studenti, in occasione della festa per la promozione. Sotto accusa la mancanza di mascherina protettiva da parte di molti studenti durante gli assembramenti che si sono registrati per strada. Altro elemento di discussione i cori dei tifosi granata contro i cugini napoletani con il tradizionale “Chi non salta napoletano è…” a dimostrazione che la guerra calcistica non conosce limiti anche tra i confini della stessa regione. Su questo registriamo un duro commento dello scrittore Maurizio De Giovanni, noto anche per la sua passione per il Napoli, il quale ha scritto sul “Corriere del Mezzogiorno” un commento dal titolo “Cori inspiegabili nella stessa terra”. De Giovanni ha censurato il comportamento dei tifosi granata sia per l’aggressione alla figlia dell’allenatore del Pescara, Luca Grassadonia sia per i cori: “Quei cori contro Napoli – ha scritto testualmente – sono espressione di un provinciale e poco intelligente senso di incompiutezza e inferiorità”. Sia ben chiaro: non è che da Napoli in direzione Salerno arrivino rose, fiori e incoraggiamenti. Credo però che, comunque, sulle parole del noto scrittore tutti dovrebbero fare liberamente una riflessione. Sia a Salerno che a Napoli. Ma anche ad Avellino perché non vanno dimenticati i cori contro i Salernitani diretti addirittura dal sindaco del capoluogo irpino.

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La guerra tra il territorio napoletano e quello salernitano non è solo calcistica. Riguarda anche i trasporti. Chi non ricorda il vecchio slogan “Si Saliern’ teness’u puort’, Napule fuss’ muort’. (Se Salerno avesse il porto, Napoli sarebbe morta). Ora la guerra dal mare rischia di spostarsi sui binari dell’Alta Velocità. È quanto risulta da una recente interrogazione al Ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, presentata dal deputato salernitano Federico Conte il quale ipotizza un nuovo colpo di mano con il quale si vorrebbe “cancellare la tratta Salerno-Battipaglia dall’Alta velocità (meglio noto come Lotto zero). Per Federico Conte se questo avvenisse si toglierebbe forza e valore all’intero progetto danneggiando in modo colpevole tutta la provincia di Salerno, che sarebbe penalizzata rispetto a un collegamento veloce per merci e persone che è strategico per la sua filiera economica dell’agroalimentare e del turismo”. L’iniziativa di Federico Conte è scaturita da alcune indiscrezioni secondo le quali “si starebbero attivando pressioni o manovre politiche per stralciare dal progetto questo Lotto, al fine di tutelare vari interessi privati sulle aree a valle del Vesuvio e fino a Baronissi. Non possiamo consentirlo. Il Lotto zero è fondamentale ed il suo stralcio sarebbe una strozzatura del progetto”. Un fatto è certo: la guerra dei binari è lontana dalla conclusione. Speriamo che non finisca in quel binario morto dove in passato venivano parcheggiati i treni inutilizzabili.

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La settimana scorsa abbiamo parlato della iniziativa della ASL di Matera di procedere alla inoculazione del vaccino Astrazeneca anche in orario notturno. Avallata dal presidente della Regione, Vito Bardi, denominata “Astranight” (notte bianca del vaccino), l’inoculazione era iniziata alle 21,00 di sabato scorso ed avrebbe dovuto concludersi alle 6 di domenica mattina ed era riservata a persone tra i 60 e i 79 anni. Vibranti le proteste del sindacato Uil Pensionati che aveva accusato l’ASL di andare alla ricerca di “acchiappalike” sui social e negativi i giudizi della stampa. La Regione ha fatto sapere che l’iniziativa è stata chiusa in anticipo “per l’allerta dovuta alla caduta del razzo cinese”. Laconico il commento di un anziano in attesa del vaccino: “Questi cinesi creano solo problemi: dopo il virus volevano mandarci il razzo”.

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