L’Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria rallenta proprio sul Vallo di Diano. La Cisl: “Opera necessaria”

Con una lettera inviata alle diverse responsabilità istituzionali, in primis il ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, la Cisl di Salerno, con il suo segretario generale, Gerardo Ceres, ha lanciato un grido di allarme, valutando negativamente e con forte preoccupazione, la procedura di sospensione del dibattito pubblico relativo all’importantissima opera dell’Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria. Ricordiamo che la sospensione è stata comunicata nei giorni scorsi ai sindaci interessati, soprattutto per i lotti che riguardano il Vallo di Diano.

“Dietro la pur legittima richiesta di integrazioni e chiarimenti alla stazione appaltante (Rete ferroviaria italiana) da parte del Consiglio superiore dei Lavori pubblici, finalizzata al rilascio dei pareri – secondo Ceres –  si cela oggettivamente l’avvio di quello spaventoso vortice burocratico e procedurale che tende, nei fatti, a condizionare e a rallentare le opere infrastrutturali necessarie per il nostro Paese. L’Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria è un’opera strategica per lo sviluppo delle aree meridionali e dovrebbe rappresentare l’infrastruttura che collega il nord e il sud del nostro Paese, colmando un gap e un divario storico. La Cisl auspica che il nuovo Governo assegni una indiscutibile priorità in termini di attenzione a questa con a tante altre opere del Pnrr”, ha detto Ceres.  “I tempi di realizzazione, meglio, il rispetto dei tempi di realizzazione, sono – mai come in questa fase storica – di fondamentale importanza per la nostra economia in sofferenza”.

La Cisl, per questo motivo, preannuncia un atteggiamento di costante pungolo nel criticare, sollecitare e denunciare e i ritardi e le lentezze di questa e di tutte le altre opere.

 

Una risposta

  1. fusco antonio ha detto:

    ….e ti pareva, povere zone interne . Ora anche le ferrovie ci maltrattano e badate non è vittimismo. E’ proprio che non c’è nessuna volonta’ di tirare fuori dal pantano in cui annaspano queste terre e la politica corrotta degli ultimi cinquanta anni in italia e nel sud ne è la principale responsabile.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *