Il Pronto soccorso pediatrico di Polla in un ex “portineria” tra lunghe attese e codici bianchi

Un ex angolo-portineria di due metri per due metri come area per il Pronto soccorso pediatrico nell’ospedale “Luigi Curto” di Polla. La “cabina”, che era stata usata nella fase pandemica per evitare contagi ulteriori, anche con la fine dell’emergenza, resta quella usata per le visite da Pronto soccorso per i pazienti in età pediatrica. Un piccolo angolo privo di acqua e male illuminato (vengono anche usati le “luci” dei cellulari per vedere meglio). Un angolo ritenuto dai genitori indegno per ospitare i piccoli pazienti, costretti a fare la fila all’esterno dell’angolo cabinato. Quello delle file è il secondo problema. Gli accessi annuali di pazienti pediatrici al Pronto soccorso è di circa 3.500 all’anno e le visite vengono effettuate prevalentemente dai medici del reparto di Pediatria. Tuttavia i turni del reparto vengono ricoperti – da anni e per carenza di personale – da un solo medico con conseguenti lunghissime attese. Qualche notte fa erano circa dieci i bambini in fila con i genitori in attesa che hanno minacciato di chiamare i carabinieri. Altro problema legato alle file è che buona parte degli accessi è di colore bianco, quindi non emergenziale, per problematiche che potrebbero essere affrontate dai pediatri di famiglia. Peccato – hanno denunciato diversi genitori del Vallo di Diano – è che si hanno difficoltà nel comunicare con il pediatra di famiglia e la medicina territoriale.

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